Direzione PD, si parla di donne: tutte le voci

Lunga direzione post voto per il PD. L’attuale Segretario ha voluto cominciare da un neo, da sempre, del partito: “Sulle donne il fallimento della nostra rappresentanza è chiaro e evidente, non ho molto da aggiungere”. A rispondere Valentina Cuppi, in un appassionato intervento. Ha parlato di “un partito ancora fortemente maschilista in cui se si vuole contare ci si deve piegare alle logiche delle correnti”.

Ha rincarato Monica Cirinnà: “C’è la necessità di un passaggio di testimone tra generazioni e generi”. La ex Senatrice ha subito fatto capire che non c’era aria di fronte comune: Siamo state vittime delle pluricandidature, ma siamo state anche incapaci di tessere alleanze tra donne, di resistere e proporci come alternative“.

Alessia Morani, parlando di sconfitta catastroficaha detto: “Non ho letto una dichiarazione di Cecilia D’Elia dopo la debacle“. La portavoce delle donne democratiche ha preso la parola subito dopo, puntando il dito sul correntismo e la formazione delle liste: “Non c’erano capilista donne”.

“Ineludibile il percorso di una Segretaria donna”

La deputata uscente prima ha detto che è “ineludibile il percorso di una Segretaria donna“, e poi ha chiarito: “L’accordo nazionale dei capi corrente è il cancro che rischia uccidere per sempre il PD”.

La linea dura, però, non è passata tra le donne dem. Valeria Valente ha dato una interpretazione diversa: “È troppo facile per tutti parlare dopo. Ho sentito tanti interventi di donne, ma anche loro sono classe dirigente. L’appuntamento lo abbiamo mancato tutti”. Infine Paola De Micheli, che ha confermato la sua candidatura alla Segreteria così: “Non è una candidatura solitaria, senza paura di rompere le convenienze perché credo nella contendibilità del PD. Qualcuna deve cominciare, qualcuna che non si offende della misoginia maschile né di quella femminile che la definisce una nana”.

(foto di Pixabay)

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