Daniela Poggiali, l’ex infermiera dell’Ausl della Romagna, accusata di due omicidi in corsia mentre si trovava in servizio all’ospedale Umberto Ì di Lugo, in provincia di Ravenna è stata assolta e immediatamente scarcerata perché “il fatto non sussiste”.
L’ex infermiera era imputata in primis per la morte di due pazienti rispettivamente di 78 e 94 anni Rosa Calderoni nell’aprile 2014 e Massimo Montanari, nel marzo 2014. Per il caso Calderoni, l’anziana sarebbe morta a causa di un’iniezione di potassio a poche ore dal ricovero nell’ospedale Umberto I di Lugo, nel Ravennate, nell’aprile del 2014. La Poggiali per questo cappotto di imputazione era stata condannata in primo grado all’ergastolo e successivamente assolta in appello. La Cassazione aveva impugnato la sentenza e annullato l’assoluzione, richiedendo per l’ex infermiera il giudizio in secondo grado, ma anche nel secondo grado di giudizio la Poggiali era stata assolta.
Nuovamente la Corte di Cassazione decise di annullare l’assoluzione e di disporre un nuovo processo, che si è concluso oggi con una nuova assoluzione «perché il fatto non sussiste».
Inoltre, la Poggiali, in primo grado, era stata condannata anche a 30 anni di carcere per l’omicidio del 94enne Massimo Montanari, ex datore di lavoro dell’allora compagno di Poggiali, morto la sera prima delle dimissioni dall’ospedale di Lugo nel marzo 2014.
La Poggiali ha sempre respinto le accuse di omicidio di entrambi i pazienti e di aver manipolato e scambiato i campioni di sangue causandone il decesso.
(foto di Adnkronos)