Draghi firma oggi il nuovo Dpcm. Nuove misure restrittive

Il Governo lavora oggi alle ultime rifiniture per il nuovo Dpcm con le misure restrittive per limitare la diffusione del Covid. Il Coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, spiega che ci sono ancora dei punti da chiarire, tra questi il nodo della scuola: “Saranno chiuse nelle zone rosse”. Ma si discute ancora se introdurre una stretta nelle zone arancioni e se apportare nuove restrizioni.

Le osservazioni delle Regioni al Governo

Il Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, sottolinea che “è già in corso una discussione sui contenuti del prossimo provvedimento di legge urgente in materia di ristori. Si prende atto con favore che alcune delle richieste sono state accolte. Quali l’istituzione del tavolo tecnico di confronto per la revisione e l’aggiornamento dei parametri”.

Ha anche evidenziato “la necessità di rivedere le regole che disciplinano la gestione e il contrasto della pandemia nonché la rapida accelerazione della campagna vaccinale”.

Ogni regione ha inviato in via informale alcuni pareri riguardo al prossimo Dpcm.

Il Friuli Venezia Giulia chiede che siano consentite le lezioni individuali in palestre e piscine. “Devono avvenire su prenotazione effettuata almeno 24 prima. Le attività potranno svolgersi a condizione che siano approvati nuovi protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio”.

Inoltre chiedono si aggiungere il seguente comma all’art. 26: “È consentita dalle ore 11.00 fino a chiusura l’attività di somministrazione di alimenti e bevande esclusivamente con consumazione da seduti sia all’interno che all’esterno dei locali. Con posti regolarmente collocati e in ogni caso nel rispetto delle Linee Guida approvate dalla Conferenza delle Regioni relativamente alla distanza minima interpersonale di un metro”.

La Provincia Autonoma di Trento chiede, invece, di “prevedere l’apertura dei servizi alla persona (parrucchieri, estetisti, toelettatura animali) in zona rossa”. La stessa richiesta arriva dal Molise: “ai parrucchieri, barbieri ed estetisti possa essere concesso di lavorare anche in zona arancione e rossa.  Previo appuntamento senza che in sala di attesa esitino clienti non opportunamente distanziati. L’Abruzzo sottolinea: “Un divieto in tal senso, oltre ai prevedibili danni economici, sarebbe in totale contrasto con le scelte di carattere di lotta epidemiologica, assunte sin dall’inizio della pandemia”.

Le regioni Piemonte e Molise chiedono di “autorizzare esplicitamente gli alberghi a servire i pasti ai propri clienti anche nelle zone arancioni e rosse”. Inserendo nel nuovo Dpcm che “i clienti delle strutture ricettive prive del servizio di ristorazione possono consumare i pasti (colazione, pranzo e cena) presso altre strutture ricettive con le stesse convenzionate. E che resti consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati”.

Le Marche propongono, invece, il prolungamento dell’orario di apertura fino alle ore 21:30 dei servizi di ristorazione. Con rigidi protocolli di sicurezza, il rispetto delle regole anti-assembramento e controlli efficaci. Inoltre che per alcune categorie: “l’asporto dovrebbe essere consentito fino alle ore 21.30”.

Per quanto riguarda le cerimonie civili e religiose le Marche propongono di “definire criteri oggettivi e rigorosi che consentano ad ogni singola regione, di fissare regole e protocolli di sicurezza per permetterne la realizzazione”. Inoltre: “In molti Comuni soprattutto di piccole dimensioni i mercati ma soprattutto le fiere a carattere mensile sono da considerare quale un servizio essenziale”.

Il Veneto, invece,chiede la possibilità di effettuare in presenza gli esami di qualifica dei percorsi di IeFP. Nonché la formazione in azienda solo ed esclusivamente per i dipendenti dell’azienda stessa.

La Campania propone di ripristinare il seguente periodo nel prossimo Dpcm: “Con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi. Salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza”. Inoltre occorre ripristinare “la sospensione delle attività presso i centri culturali, i centri sociali e i centri ricreativi. Entrambe le modifiche – si aggiunge – si giustificano con il fatto che le varianti del virus COVID-19, soprattutto quella inglese, sono caratterizzate da una particolare diffusività; il che impone di ridurre il più possibile le occasioni di contatto sociale e, a maggior ragione, sconsiglia, vivamente, di mitigare il regime attualmente vigente”.

La Lombardia propone di: “prevedere che si svolgano in presenza i corsi di formazione individuali o quelli che necessitano di attività di laboratorio. Prevedere l’apertura dei servizi di ristorazione fino alle ore 22.00. Ampliare le tipologie di attività che possono restare aperte nei centri commerciali nei fine settimana. Prevedere per le Regioni la possibilità di adottare misure relative alla chiusura delle scuole e dei servizi per l’infanzia e delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Inoltre di reinserire in zona rossa i servizi dei saloni di barbiere e parrucchiere, nonché degli estetisti”.

La discussione sulla scuola per il Dpcm

Nella riunione si è discusso sulla possibilità di inserire la Dad anche in zona arancione, prevedendo nel nuovo Dpcm una stretta in quelle regioni dove si presentano 250 casi positivi a settimana ogni centomila abitanti. Sarebbero concordi i Ministri Speranza, Franceschini, Bianchi e Patuanelli ma non i Ministri Giorgetti e Gelmini.


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