Il Premier Mario Draghi, rivolgendosi ieri al Parlamento per la consueta informativa prima del Consiglio Europeo, ha detto di respingere le forti perplessità di Bruxelles sulle limitazioni all’ingresso anche per chi arrivi da Paesi UE.
La Commissione dell’UE, riferendosi alle decisioni di contenimento del virus prese del Governo italiano, aveva, infatti, ribadito che “le misure devono essere proporzionali e giustificate, nonché di breve durata”.
Draghi ha risposto con la consueta determinazione, dicendo che “c’è un dato alla base della decisione presa martedì dal Governo italiano, con un’ordinanza che si basa sul fatto che l’incidenza della variante Omicron in Italia è per ora, secondo l’ISS, solo dello 0,19% mentre dilaga all’estero. La stretta sui viaggi serve a difendere con le unghie e i denti una normalità che l’Italia ha conquistato al prezzo di 134mila morti”.
Draghi afferma di voler affrontare il Natale con “relativa tranquillità – e commenta – Buon Natale e anche buone feste”. Deputati e senatori si danno il gomito, perché leggono nelle sue parole un velo d’ironia, dopo le polemiche per le linee guida sulla comunicazione per le feste, poi, peraltro, ritirate da Bruxelles.
Il Presidente del Consiglio si presenta al vertice UE convinto, inoltre, che l’Italia, sia “la più forte in Europa e nel mondo“, rinsaldata anche dall’asse sui dossier cruciali con il francese Emmanuel Macron, chiede di continuare con politiche di bilancio espansive e procedere verso una vera “unione politica“.
Draghi si e’ dichiarato convinto che il patto di stabilità, sotto la presidenza francese dell’UE e anche rinsaldando il dialogo con il tedesco Olaf Scholz, sarà rivisto: “bisogna cambiare le regole sugli aiuti di stato – ha detto – e introdurre il bilancio comune. La fiducia mostrata all’Italia con i fondi del Pnrr sarà ripagata: la prossima settimana una cabina di regia approverà la relazione annuale che dovrebbe certificare il raggiungimento di tutti i 51 obiettivi entro fine anno”.