“Oggi è un giorno che passerà alla storia come il giorno dell’infamia” – afferma l’Ambasciatore di Israele all’ONU, Gilad Erdan, commentando l’approvazione della Risoluzione. “Secondo l’Onu Israele non ha il diritto di difendersi“, sottolinea Gilad Erdan.
“Non ci sono colloqui o discussioni da tenere con Hamas. Israele non starà con le mani in mano per permettere che commettano di nuovo atrocità. La risoluzione non menziona Hamas nemmeno una volta, come se la guerra fosse iniziata da sola“, sottolinea l’Ambasciatore.
“Sappiamo che non c’è alcuna crisi umanitaria in conformità con il diritto internazionale umanitario” – sottolinea l’Ambasciatore, evidenziando come – “ogni dato sulla situazione nella Striscia di Gaza arriva da Hamas. Chiunque sia interessato a prevenire la violenza dovrebbe chiedere ad Hamas di deporre le armi, consegnarsi e restituire tutti gli ostaggi“.
“E’ un giorno buio per le Nazioni Unite e per l’umanità. Israele si difenderà e farà ciò che deve essere fatto per sradicare le capacità di Hamas e riportare a casa gli ostaggi“, conclude.
Si tratta della prima risposta formale delle Nazioni Unite alle ostilità dopo gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre, dopo che il Consiglio di Sicurezza non è riuscito in quattro occasioni a raggiungere un consenso su qualsiasi azione. La Risoluzione della Giordania che è stata adottata non menziona specificatamente Hamas. La proposta del Canada invece che condannava il gruppo palestinese è stata bocciata.
La Risoluzione chiede una “tregua umanitaria immediata e duratura” e chiede a tutte le parti di rispettare il diritto internazionale umanitario e la fornitura continua, sufficiente e senza ostacoli” di forniture e servizi essenziali nella Striscia di Gaza. La Risoluzione chiede il “rilascio immediato e incondizionato” di tutti i civili tenuti prigionieri.