È morto all’età di 79 anni Raffaele Cutolo. Il boss mafioso, fondatore della Nuova Camorra Organizzata, si è spento ieri sera all’Ospedale di Parma, dove era ricoverato da diversi mesi, prima nel Reparto detenuti e poi in Reparto ordinario.
Secondo le prime ricostruzioni, Cutolo sarebbe stato affetto da un problema di ossigenazione legato ad una polmonite bilaterale che aveva già avuto 15 giorni fa e per la quale era stato in prognosi riservata per alcuni giorni.
Da due giorni soffriva di una setticemia del cavo orale ed era in choc settico. Era già fortemente debilitato ed aveva perso molto peso, arrivando fino a 40 chili.
Quando la moglie ha appreso del suo peggioramento avrebbe manifestato l’intenzione di partire per Parma per andare a trovare il marito di persona. Le sarebbe stata riconosciuta, infatti, la possibilità di avere un colloquio straordinario, ma non ha fatto in tempo.
Soprannominato «o professore», nato ad Ottaviano, in provincia di Napoli, il 4 novembre del 1941. Più volte condannato all’ergastolo, commise il primo omicidio nel 1963, uccidendo un ragazzo al culmine di una lite. Da quel momento, iniziò la parabola criminale del boss. Era in cella ininterrottamente dal 1979, gli ultimi 28 anni in regime di 41 bis.
La decisione di lasciarlo al 41bis
Lo scorso giugno, il simbolo della criminalità organizzata non solo campana, è tornato alla ribalta delle cronache per la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Bologna di lasciarlo in cella, al 41bis. Secondo i Giudici la sua pericolosità era rimasta intatta .Malgrado le sue condizioni di salute risultassero incompatibili con la detenzione.
Cutolo, infatti, non si è mai distaccato dalla mentalità camorristica, non ha mai voluto intraprendere un percorso di collaborazione con la giustizia .Il primo omicidio l’ha commesso per questioni di onore, per difendere la sorella Rosetta dagli apprezzamenti di un giovane del suo paese. Sono miriadi gli articoli, i libri e i film sulla sua vita e anche la nota canzone “ Don Raffaé” di Fabrizio DeAndré.
Cutolo,le dichiarazioni sul caso Moro
Cutolo rilasciò delle dichiarazioni agli inquirenti della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, e al Capo della Dda dell’epoca, Giuseppe Borrelli.Cutolo disse di avere avuto addirittura la possibilità di impedire l’omicidio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse.
Cutolo: «Potevo salvare Moro ma fui fermato».
«Aiutai – spiega – l’Assessore Cirillo (rapito e successivamente rilasciato dalle Br, ndr). E potevo fare lo stesso con lo statista. Ma i politici mi dissero di non intromettermi».