Ecdc: “con Omicron calo dell’immunità di vaccinati e guariti”

L’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, in un documento valuta il rischio collegato alla nuova variante (B.1.1.529) e si legge: “La presenza di mutazioni multiple nella proteina Spike della variante Omicron di Sars-CoV-2 indica un’elevata probabilità di riduzione dell’attività neutralizzante da parte degli anticorpi indotti da infezione pregressa o vaccinazione”.

L’ipotesi dell’Ecdc è che ci possa essere un calo dell’immunità di vaccinati e guariti. Gli esperti spiegano: “Dati preliminari suggeriscono che Omicron potrebbe essere associata a un aumento del rischio di reinfezione in Sudafrica. Tuttavia, in assenza di dati sulla neutralizzazione in vitro, dati sull’efficacia vaccinale e ulteriori dati sulla reinfezione in popolazioni esposte a varianti differenti di Sars-CoV-2 durante le precedenti ondate, la misura in cui Omicron elude o erode l’immunità derivata da vaccino o precedente infezione rimane incerta”.

Si legge ancora nella nota: “Sulla base delle prove limitate attualmente disponibili e considerando l’elevata incertezza, il livello complessivo di rischio per i Paesi Ue/See associato a Omicron è valutato da alto a molto alto. L’evidenza dei casi iniziali di questa nuova variante che è stata raccolta da tutto il mondo è limitata ma suggerisce che Omicron può essere associata a una trasmissibilità maggiore rispetto a Delta, sebbene manchino ancora prove solide. Rimane una notevole incertezza relativa all’efficacia del vaccino, al rischio di reinfezione e ad altre proprietà di Omicron. Sulla base di questi fattori, la probabilità di un’ulteriore introduzione e diffusione nella comunità della nuova variante di preoccupazione è attualmente valutata come alta”.

Peraltro osservano dall’Ecdc che Paesi dell’Ue/See: “stanno ancora affrontando gli effetti dell’elevato numero di casi di Delta. L’impatto dell’ulteriore introduzione e diffusione di Omicron potrebbe essere molto elevato, ma questa situazione deve essere valutata man mano che emergeranno ulteriori informazioni. Le evidenze attuali su trasmissibilità, gravità della malattia e fuga immunitaria sono altamente incerte per la variante di preoccupazione Omicron del coronavirus pandemico. Tuttavia, i dati preliminari dal Sudafrica suggeriscono che potrebbe avere un sostanziale vantaggio di crescita rispetto alla variante Delta. In tal caso, i modelli matematici indicano che Omicron dovrebbe causare oltre la metà di tutte le infezioni da Sars-CoV-2 nell’Ue/Spazio economico europeo entro i prossimi mesi”. 

Secondo un aggiornamento del 1 dicembre: “il numero di Paesi che segnalano casi della variante Omicron di Sars-CoV-2 continua ad aumentare a livello globale, con un totale di 352 casi confermati segnalati da 27 Paesi. Questo numero include 70 casi confermati segnalati da 13 Paesi dell’Unione europea/Spazio economico europeo”.

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