L’Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e l’Easa, Agenzia per la sicurezza aerea dell’Ue, in un’aggiunta al’esistente Protocollo di sicurezza sanitaria per l’aviazione contenente linee guida in risposta al peggioramento della situazione epidemiologica, come nel caso attuale dell’epidemia in Cina, applicano con effetto immediato, le seguenti raccomandazioni per i voli in arrivo nell’Ue dalla Cina: test anti-covid prima della partenza per i passeggeri sui voli diretti e indiretti, mascherine a bordo dell’aereo sia per i passeggeri che per l’equipaggio.
Inoltre segnalano: “a causa della co-circolazione attualmente in corso di più virus respiratori che causano malattie gravi in gruppi vulnerabili, Sars-CoV-2, influenza stagionale, virus respiratorio sinciziale e così via, le autorità aeroportuali, in collaborazione con quelle di sanità pubblica degli Stati membri dell’Ue, dovrebbero prendere in considerazione la possibilità di raccomandare al pubblico di evitare viaggi non essenziali in caso di sintomi respiratori. O dovrebbe essere raccomandato di indossare una mascherina Ffp2“.
Fra le raccomandazioni delle Agenzie, immediatamente applicabili ai voli dalla Cina all’Ue, ci sono anche: una migliore pulizia e disinfezione dei velivoli che servono queste rotte; considerare lo stato vaccinale dei membri dell’equipaggi.
Nel documento dell’Ecdc e dell’Easa, viene indicata la possibilità di test a campione anche su passeggeri in arrivo e i casi positivi dovrebbero essere sottoposti a sequenziamento in modo da ottenere informazioni tempestive sulla circolazione virale e su eventuali nuove varianti emergenti nella regione di origine. Altra raccomandazione è infine di monitorare le acque reflue negli aeroporti con voli internazionali e aerei in arrivo dalla Cina per controllare il livello di infezione e rilevare eventuali nuove varianti.
I due enti dell’Ue spiegano che: “le misure sono mirate ai voli tra la Cina e l’Unione europea. L’obiettivo è ridurre il rischio di diffusione geografica di una potenziale nuova variante, nonché la probabilità di trasmissione virale durante i viaggi aerei”. Le raccomandazioni sono state elaborate in consultazione con il Joint Research Centre della Commissione europea, le autorità nazionali dell’aviazione e della sanità pubblica, le compagnie aeree e gli aeroporti, nonché i produttori di aerei.
Luc Tytgat, Direttore della strategia e della gestione della sicurezza dell’Easa, dichiara: “E’ chiaro che queste misure sono temporanee e sono state concepite come una risposta proporzionata, che può essere applicata in qualsiasi altra situazione comparabile se si verifica una riacutizzazione regionale del Covid”.
La Direttrice dell’Ecdc Andrea Ammon, sottolinea: “i Paesi dell’Ue/See dovrebbero concentrarsi sulla diagnosi precoce di eventuali nuove varianti. Poiché nuove varianti possono comparire ovunque nel mondo, la pietra angolare per il loro rilevamento è un monitoraggio efficace basato su campioni rappresentativi, che può essere integrato dallo screening di campioni di passeggeri in arrivo nell’Ue/See dalla Cina o da altre parti del mondo. Il rafforzamento generale della sorveglianza e del monitoraggio genomico all’interno dei nostri Stati membri è molto importante. Dobbiamo rimanere vigili e monitorare attentamente la situazione, soprattutto in un momento di co-circolazione di altri virus respiratori come Rsv-virus respiratorio sinciziale e influenza. I nostri sforzi di risposta dovrebbero essere coerenti, coordinati, proporzionati e sostenibili”.