Per il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050, l’economia circolare rappresenta un pilastro indispensabile. Secondo il rapporto del Circular Economy Network, raddoppiando il tasso di circolarità dell’economia mondiale dall’8,6% attuale al 17% si possono ridurre i consumi di materiali di 21 gigatonnellate. Questo permetterebbe di tagliare le emissioni di gas serra del 39% all’anno a livello globale.
Webuild adotta pratiche volte a minimizzare l’utilizzo di risorse naturali e a intensificare il recupero dei materiali di risulta all’interno della stessa opera o in aree limitrofe. La circolarità delle pratiche adottate dall’azienda ha consentito di ridurre nel 2020 del 46% i rifiuti prodotti rispetto al 2019, mentre i rifiuti interessati da processi di recupero sono stati il 69% sul totale di quelli generati. Inoltre, è stato riutilizzato il 100% dei materiali di scavo ed è calato del 10% rispetto al 2019 il volume di acqua consumata nei cantieri.
Per una maggiore economia circolare, sono state anche sviluppate speciali miscele ottimizzate di calcestruzzo, caratterizzate da un ridotto contenuto di cemento o dall’impiego fino al 65% di materiali di recupero provenienti da altre filiere industriali. Si sta lavorando anche sui i materiali metallici con l’impiego di soluzioni con acciaio a elevato contenuto riciclato. In ambito idrico è in fase di sviluppo un innovativo sistema di telecontrollo per la tracciabilità digitale delle risorse idriche di cantiere, allo scopo di identificare in tempo reale perdite ed inefficienze e ridurne il consumo il più possibile.
Anche nel settore edile si sta cercando si consumare e produrre il più responsabilmente possibile. Peraltro il settore è responsabile per due terzi delle emissioni di gas serra connesse alle varie fasi del ciclo di vita delle opere, tra cui quella relativa alla produzione dei materiali impiegati nei cantieri. É quindi fondamentale che ci sia questa particolare attenzione.