Nel centrodestra le parole di Giorgia Meloni in conferenza stampa hanno accelerato il dibattito sui non pochi nodi da sciogliere in vista delle prossime tornate elettorali: sia guardando al voto delle regionali -Sardegna, Abruzzo, Basilicata e Piemonte dove sono uscenti 4 Governatori espressione di Lega, Fdi e Fi- che alla consultazione per le europee, a metà giugno.
La Presidente del Consiglio ha legato la scelta personale di fare da capolista in Europa a quella di Salvini e Tajani, chiedendo agli alleati di muoversi in sintonia (‘Questa è una scelta che secondo me è corretto fare insieme”). Una proposta su cui Lega e Fi sembra non abbiano nulla da eccepire.
In alto mare invece la partita sulle regionali con il tavolo nazionale, previsto per ieri, che non è ancora stato calendarizzato. “Ci sono in alcuni casi punti di vista diversi -ha ammesso la premier che ha fatto un appello a un tavolo del centrodestra per sciogliere i nodi- Spero che si riescano a identificare i candidati comuni il prima possibile“.
La situazione però pare complicarsi a partire dalla Sardegna. Lì la Lega, dopo aver già ieri sottolineato la necessità di ricandidare i presidenti di regione uscenti – Solinas in Sardegna, Marsilio in Abruzzo, Bardi in Basilicata e Cirio in Piemonte – oggi alza il tiro, aggiungendo per bocca del vicesegretario Andrea Crippa che “il candidato della Lega in Sardegna è Solinas” e che serve ricandidare tutti e 4 i Governatori, non senza ricordare come il voto regionale “viene prima di quello delle europee“.
Soprattutto Crippa avverte che se non si scegliesse la strada di correre con gli stessi nomi allora si riaprirebbero i giochi e il tavolo su tutte le altre Regioni e prima inizia la campagna elettorale e meglio è, l’obiettivo è vincere uniti.
Unità che, ricorda ancora il braccio destro di Salvini, anche la stessa Meloni ha detto di considerare un valore. In Sardegna ad oggi però i nomi restano due: il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu messo in campo da Fdi e l’uscente Solinas, su cui non molla la Lega. Un nodo rimbalzato a Roma, dove era previsto nelle prossime ore un vertice ancora però da convocare.
Confronto dove si potrebbero rimescolare le carte, magari ragionando di concerto anche sulle altre candidature da fare, come quella a sindaco di Firenze e che vede in apprensione Forza Italia che vorrebbe tenere in corsa i suoi due candidati uscenti,
Cirio in Piemonte e Bardi in Basilicata, nomi a rischio se si dovesse andare a un reset delle candidature, lasciando cadere il principio ‘squadra vincente non si cambia‘, che la vicenda Solinas-Truzzu ha messo in discussione.
Tra le novità dell’ultima ora, ad accendere il dibattito, anche i nuovi rumors, sempre più forti, sulla presenza alle europee del nome del generale Roberto Vannacci con la Lega. Una discesa in campo sempre più probabile, se non già concordata, a quanto risulta all’AdnKronos da fonti informate sulla vicenda.
Il Generale, secondo le fonti, dovrebbe trovare posto nel collegio dell’Italia centrale. Proprio sul nome dell’autore de ‘Il mondo al contrario‘ non era mancata una domanda alla premier nella conferenza stampa di fine anno, su una possibile candidatura invece con Fdi: “Non ho letto il suo libro -aveva tagliato corto Meloni- A volte credo di vivere in un mondo al contrario… . Comunque non mi sto occupando delle candidature di Fratelli d’Italia“.