Elezioni – Forza Italia e Lega in difficolta’ per le liste

Antonio Tajani ammette le difficoltà di Forza Italia nel definire la lista elettorale. “Il taglio dei parlamentari pesa per tutti“, commenta  il numero due del partito, sicuro però che “troveremo il modo di far sentire ognuno parte della squadra“.

Problema da cui non è esente la  Lega, all’opera sulle candidature e che intanto svela i nomi di altri due candidati civici: il giurista Giuseppe Valditara e il Presidente  di FareAmbiente, Vincenzo Pepe, in aggiunta al Presidente  dell’Unione ciechi, Mario Barbuto.

Matteo Salvini garantisce che “ascolterà il territorio, oltre a tutti i dirigenti“. Rassicurazioni a parte, i numeri sono inclementi e destinati a pesare soprattutto per Lega e FI. Colpa dell’effetto doppio della riforma costituzionale – che riduce di un terzo il Parlamento, con 600 eletti in tutto – e dei consensi attesi in calo per i due partiti, rispetto ai tempi d’oro.

Clima di entusiasmo e quasi certezza di una vittoria a mani basse si respira in Fratelli d’Italia, grazie ai risultati dei sondaggi e di conseguenza il rischio ‘overbooking’ all’orizzonte. Non trapelano nomi e il concetto di base  è il ritorno alla politica, che dovrebbe dominare le liste con più candidati politici che ‘civici’. I tecnici potrebbero invece essere arruolati per la futura squadra di governo. Riguardo ai big, è probabile che Giorgia Meloni si candidi nel collegio uninominale di Latina 1, dove è stata eletta in passato, oppure in un altro collegio romano.

Ancora un paio di giorni servono a FI per chiudere la partita. Probabile scontato successo di Silvio Berlusconi nel collegio uninominale della ‘sua’ Monza, la stessa della sua squadra che ha conquistato la serie A, oltre che capolista in più regioni. Agli uninominali alla Camera, lottano il capogruppo Paolo Barelli, mentre non ci saranno nomi storici come Adriano Galliani e Renato Schifani (solo perché in corsa per la presidenza della Sicilia).

Secondo le stime più fosche che lasciano il partito poco sotto il 10%, il rischio è che gli eletti azzurri si riducano a una cinquantina, tra deputati e senatori rispetto agli attuali 123. Non andrebbe meglio alla Lega che dai 192 attuali, teme di perderne una sessantina oltre a quanti verranno esclusi per via del voto.

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Redazione

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