Oltre 2.500 vittime, 12.000 feriti, 650.000 persone in grave insicurezza alimentare e migliaia di famiglie rimaste senza riparo. È tragico il bilancio del devastante terremoto che ha colpito Haiti. Un Paese che oltre il sisma dello scorso 14 agosto, con le successive scosse di assestamento, si è dovuto difendere anche dal passaggio della tempesta tropicale Grace. Il tutto sulle conseguenze di una grave crisi umanitaria, non ancora risolta, e nel bel mezzo di una crisi politica. Risale a meno di due mesi fa l’assassinio brutale del Presidente Moise a cui ha fatto seguito un’escalation di violenza per mano di bande armate che ha causato 19.000 sfollati.
“C’è bisogno urgente di cibo, di ripari, di kit sanitari e soprattutto bisogna intervenire per garantire acqua e condizioni igieniche adeguate – sottolinea don Francesco Soddu, direttore della Caritas Italiana – perché la popolazione più vulnerabile è la più esposta adesso al rischio di malattie infettive, come il colera e il Covid-19”.
Aiuti in corso, bisogni crescenti e rischio epidemia
Anche Frère Lozama della Congregazione dei Petits Frères Sainte Thérèse de l’Enfant Jésus conferma la criticità della situazione. Fa riferimento soprattutto alle zone rurali, non ancora raggiunte dagli aiuti ufficiali. Qui si stanno organizzando distribuzioni di acqua, cibo e teli di plastica per garantire un riparo provvisorio. I bisogni, però, sono crescenti e soprattutto è necessario e urgente prevenire il rischio di epidemie che potrebbero fare più vittime del terremoto. “Lavorando sul campo da giorni per portare aiuti umanitari – riferiscono dalla congregazione -, riscontriamo una grande solidarietà della popolazione locale che condivide con le famiglie più colpite i pochi viveri di cui dispone”.
Caritas Italiana si è subito attivata con una raccolta fondi e sta coordinando insieme a Caritas Internationalis e a Caritas Haiti gli interventi di emergenza a favore della popolazione colpita. L’azione è stata possibile grazie anche al milione di euro messo a disposizione dalla Conferenza Episcopale Italiana dai fondi otto per mille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica. Anche Papa Francesco ha lanciato un appello alla solidarietà destinando fondi alle Diocesi maggiormente toccate dalla catastrofe.
La rete Caritas è già riuscita a distribuire kit alimentari e aiuti d’urgenza a 500 famiglie e si sta organizzando per raggiungerne altre 1.400 nel più breve tempo possibile, per garantire ripari e sicurezza alimentare, e in un secondo tempo predisporre interventi di riabilitazione.
È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana utilizzando il conto corrente postale n. 347013 o donazione on-line tramite il sito www.caritas.it