Alta tensione nella maggioranza e tra le posizioni e le decisioni del Governo, la Lega e le Regioni, dopo il via libera al Decreto Covid che la Lega che non vota. Secondo il segretario Politico Matteo Salvini non si può firare “un decreto che continua a imporre chiusure e limitazioni”. Una scelta sbagliata secondo il PD e sulla quale i Dem vanno all’attacco. “Valuto il fatto in sé, credo sia un atto incomprensibile e irresponsabile in questo momento. Poche ora prima condividi un accordo, poi cominci a sparare su quell’accordo e poi ti astieni”, dice il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando a La7.
“Non si può stare al Governo e fare opposizione allo stesso tempo. Questa maggioranza ha deciso di unirsi per superare insieme l’emergenza Covid-19 e far ripartire il Paese. Non è il momento degli strappi, ma della coesione”, scrive su Twitter il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari UE, Enzo Amendola, proprio in risposta alla tensione venutasi a creare all’interno del Governo. A tenere banco sono le polemiche sollevate dalla Lega sul coprifuoco che, secondo gli epsonenti dell’ex carroccio (oggi non avrebbe più alcun senso definirlo così), sarebbe dovuto quanto meno essere posticipato alle 23:00.
Il leader della Lega, dal canto suo, non intende fare passi indietro rispetto alla posizione del suo Partito e anzi infierisce sul Governo sul quale anche le Regioni vanno all’attacco accentuando la tensione. “Il Decreto purtroppo ha avuto solo una modifica, quella che ha aumentato dal 60 al 70% la presenza in classe obbligatoria degli studenti. Il Governo ha disatteso l’accordo raggiunto con gli enti locali. Ha messo in difficoltà presidi, Sindaci e studenti. Migliaia di studenti ammassati sui mezzi pubblici non sono un problema e non corrono rischi, mentre due persone in palestra o al bar rappresentano un problema. Perché?”, commenta Salvini.
Tensione anche tra Governo e Regioni
Anche le Regioni accentuano la tensione e contestano le decisioni del Governo. Il Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga ha dichiarato che “gli accordi si possono anche cambiare, ma riconvocando – ovvero riascoltando in primis – coloro che quegli accordi li hanno sottoscritti”. Fedriga ha, dunque, annunciato la convocazione per oggi una seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni.
Obiettivamente il problema non mi pare possa essere quello di un’ora in più o un’ora in meno di coprifuoco. A monte, il tema doveva essere quello di decidere se fosse o meno il caso di aprire la ristorazione ponendole il paletto del coprifuoco alle 22:00. E’ un orario in cui almeno i ristoranti hanno certamente difficoltà a organizzarsi per la cena da offrire ai propri avventori. Tanto più con l’ora legale che ha allungato le giornate e invoglia a cenare più tardi.
Certamente, sorgono alcune perplessità sulle misure varate dal Governo. Si è avuta l’impressione che le Autorità abbiano voluto assumersi il rischio “calcolato” di concedere il massimo delle libertà, pur consapevoli che l’attuale situazione non consentiva un vero e proprio ritorno alla piena normalità.
Del resto, anche il pronunciamento autorevole della Scienza era contrario ad una eccessiva liberalizzazione delle misure. Piuttosto, si sarebbe potuto attendere di raggiungere un livello di vaccinazioni superiore, almeno del 50% della popolazione.
Forse, sarebbe stato meglio concedere di meno, ma cercando di rendere i provvedimenti realisticamente più efficaci per le categorie interessate, senza inutili e dannose illusioni per tutti, imprese, fornitori, operatori e clienti.
Ma scrivere un articolo è certamente più facile che governare un Paese.