Per la prima volta un Consiglio Affari Esteri dell'Ue si terrà fuori dall'Unione Europea. L'incontro, in programma oggi, è organizzato a Kiev, in Ucraina

Esercitazioni nucleari in Italia, Croazia e nel Mediterraneo

La prossima settimana, come consuetudine annuale a ottobre, si terrà l’esercitazione militare nucleare annuale della NATO denominata Steadfast Noon. Quest’anno l’esercitazione avrà luogo in Italia, Croazia e nel Mediterraneo, come dichiarato dal Segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, durante una conferenza stampa a Bruxelles.

Si tratta di un’esercitazione di routine che, come ha spiegato il Segretario generale, contribuisce a garantire la credibilità, l’efficacia e la sicurezza del deterrente nucleare della NATO, inviando un chiaro messaggio che l’Alleanza difende tutti i suoi Alleati.

Al momento, undici Paesi membri della NATO raggiungono o superano il 2% del PIL nelle spese per la difesa, e Stoltenberg si aspetta un aumento significativo di questo numero l’anno prossimo.

Il Segretario generale ha anche dichiarato che Israele ha il diritto di difendersi, condannando l’attacco terroristico di Hamas. Ha sottolineato l’importanza di proteggere i civili mentre il conflitto prosegue e ha esortato Hezbollah e l’Iran a non sfruttare la situazione. Stoltenberg ha ribadito l’importanza del rispetto delle regole di guerra, inclusa la proporzionalità nella risposta agli eventi in corso nella Striscia di Gaza.

Inoltre, la NATO ha chiesto il rilascio immediato di tutti gli ostaggi sequestrati in Israele dopo l’attacco di sabato e ha offerto sostegno pratico e assistenza ai civili colpiti. Il Segretario generale ha dichiarato che un eventuale attacco deliberato all’infrastruttura critica (fra Finlandia ed Estonia) sarà considerato un grave incidente, e la risposta sarà unita e deliberata.

Infine, Stoltenberg ha informato che la NATO ha aumentato la sua presenza in Kosovo, in particolare nel nord, con nuovi battaglioni provenienti da Romania, Bulgaria e Gran Bretagna, ribadendo l’impegno della NATO nei Balcani Occidentali e chiedendo a Belgrado e Pristina di evitare azioni che possano aumentare la tensione e di impegnarsi nel dialogo facilitato dall’Unione Europea.

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