Questa mattina l’Etna è tornato a farsi sentire con un’eruzione dal cratere di nord-est. L’esplosione ha generato una nube di cenere alta circa sei chilometri rispetto al livello del mare. L’osservatorio etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha segnalato che l’emissione di cenere sta continuando ad intensità oscillante, alimentando una nube eruttiva diretta verso sud-est.
Dal 16 febbraio 2021 ci sono stati circa 50 episodi parossistici che hanno interessato il Cratere di Sud-Est del vulcano e così il Monte Etna ha incrementato la sua altezza raggiungendo i 3357 metri s.l.m.
Con gli eventi succedutisi nel 2021 hanno accumulato notevoli quantità di materiale piroclastico e strati di lava sul cono del Cratere di Sud-Est che hanno fatto si che sia avvenuta una cospicua trasformazione della sagoma del vulcano. Ora il Cratere di Sud-Est è ormai di gran lunga più alto del “fratello maggiore”, il Cratere di Nord-Est, da 40 anni la vetta indiscussa dell’Etna.
Gli scienziati grazie al modello digitale ottenuto del terreno emerge che il punto più alto del vulcano si trova ora sull’orlo settentrionale del Cratere di Sud-Est a quota 3357 (± 3 m).
La vetta dell’Etna, dal 1980, è sempre stata considerata il Cratere di Nord-Est che con i parossismi del settembre 1980 e febbraio 1981 raggiunse l’altezza massima di 3350 m. Tale altezza, diminuita nel corso degli anni a causa dei crolli dei suoi orli, nell’estate del 2018 si è assestata a 3326 metri. Questo primato, però, è stato ora superato dal cono del Cratere di Sud-Est e, oggi, l’Etna ha una nuova vetta.