Europee, Mosca: “Sostegno a guerra indebolito Macron e Scholz”

“Macron e Scholz si aggrappano al potere con le loro ultime forze. La cosa giusta da fare, per loro, sono le dimissioni e di smetterla di prendere in giro i loro concittadini”. Ne è convinto il Presidente della Duma in Russia, Vyacheslav Volodin. Così commenta la tornata elettorale. Non cita, però, la convocazione da parte del Presidente francese di elezioni legislative anticipate.

Il risultato delle elezioni europee in Francia e Germania – continua – è dovuto “alla stagnazione dell’economia, alla crisi dei migranti e al coinvolgimento dei Paesi nella guerra in Ucraina contro i loro stessi interessi nazionali”.

Medved tuona contro Francia e Germania: “politica inetta”

I risultati “sono un riflesso della vostra politica inetta di fornire sostegno ai banderisti in Ucraina a spese dei vostri cittadini, della vostra idiota politica economica e migratoria! Aspettate e vedrete cosa accadrà”, le parole su X dell’ex Presidente russo Dmitry Medvedev.

L’emittente della propaganda russa Rt cita il risultato positivo, in crescita, dei partiti che si oppongono alle sanzioni contro la Russia. Oltre Le Pen, l’AfD “si è ripetutamente opposto alle sanzioni occidentali contro la Russia e si è opposto agli aiuti militari all’Ucraina”.

“L’indebolimento del fronte anti Russia” è il messaggio rilanciato anche dai blog nazionalisti russi come Rybar che anticipa una (presunta) “nuova ondata di repressione e pressioni” contro i partiti dell’estrema destra, riferendosi a quanto accaduto in Germania con esponenti dell’AfD, “solo l’inizio”, a suo dire.

L’inviato del Ministero degli Esteri “per i crimini commessi dal regime di Kiev” Rodion Miroshnik, sostiene che contro Macron debbano essere formalizzate accuse penali. “Ha fatto passi gravi per cercare di provocare una escalation sul territorio russo e contro la Russia”, ha affermato, parlando di “approccio napoleonico”.

Il ‘think tank’ Global Affairs, che consiglia il Cremlino sulla politica estera, ha tuttavia ammesso, così come lo ha fatto il Portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che “non c’è stata una rivoluzione”. “Macron ha posto la questione dell’Ucraina e la promessa di interferire a livello militare nella guerra al centro della sua campagna. Il risultato dimostra che non è riuscito a interessare gli elettori”, il commento.

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