Fim, Fiom e Uilm hanno presentato un ultimatum al Governo, esigendo l’assunzione del controllo di Acciaierie d’Italia, l’allontanamento di Mittal e la ricerca di un nuovo partner industriale. In una conferenza stampa di fronte a palazzo Chigi, hanno sottolineato l’importanza di questa richiesta in vista del prossimo incontro il 20 dicembre, prima dell’assemblea risolutiva dopo 3 rinvii consecutivi. La crisi dell’impianto di Taranto è evidenziata dal leader Fim, Roberto Benaglia, che ha enfatizzato l’urgenza di salvare l’azienda, con il penultimo altoforno, Afo2, ormai fermo e gli impianti operanti al minimo storico.
La proposta avanzata prevede che lo Stato prenda il controllo, nominando manager capaci di investire nell’azienda e destinando risorse al rilancio degli impianti. Infine, si suggerisce di cercare nuovi partner privati per la gestione futura del gruppo Ilva. Si evidenzia la necessità di decisioni responsabili per preservare circa 20.000 posti di lavoro diretti e indiretti. La Cisl sottolinea l’importanza di agire congiuntamente, definendo questo momento come cruciale per valutare le capacità industriali del Paese e la politica industriale del Governo.