Francia: sventato colpo di Stato. Ex-militari e politici nel gruppo

In Francia sembrerebbe essere stato sventato un vero e proprio colpo di Stato.

Una rete clandestina di 300 persone tra cui gendarmi, ex militari, medici, un avvocato e un sindaco, avevano creato un progetto per assaltare l’Eliseo e prendere il controllo della Francia.

A capo del folle progetto, svelato da Le Parisien e da BFMTV che hanno avuto accesso a un fascicolo dei servizi segreti, c’era Rémy Daillet-Wiedemann, 55 anni, guru complottista estradato lo scorso giugno dalla Malesia, con un passato da dirigente regionale dell’Udf, il partito centrista di François Bayrou e adesso indagato per rapimento di minori,  per sottrarli ai servizi sociali “satanisti” e associazione criminale a scopo terroristico. 

Tra le azioni pianificate anche la distruzione di centri vaccinali anti-Covid, di antenne 5G. L’organizzazione di Daillet-Wiedemann era strutturata gerarchicamente e ripartita in due rami, uno militare e uno civile. Per il ramo militare erano stati reclutati ex soldati, tra cui Christophe M., un ex tenente colonnello dell’esercito, decorato con la Legion d’Onore e l’Ordine Nazionale al Merito, che avrebbero arruolato e addestrato trentasei capitani regionali. 

Il ramo civile era invece specializzato nel rapimento di bambini ed era influenzato dalla teoria del complotto del movimento QAnon. Daillet-Wiedemann è attualmente accusato di aver finanziato con 3mila euro il sequestro di Mia Montemaggi lo scorso 13 aprile a Poulières, nei Vosgi. La piccola di otto anni, era stata affidata dai servizi sociali alle cure della nonna. La bambina era stata rapita da cinque survivalisti New Age su istigazione della madre che ne aveva perso la custodia a gennaio dopo essersi unita alla loro comunità. 

Secondo la Direzione generale della sicurezza interna (DGSI), l’Opération Azur era arrivata all’ultimo stadio di concepimento. Il piano infatti prevedeva la conquista dei punti nevralgici dello Stato, come l’Assemblea Nazionale, il Senato e il ministero della Difesa; oltre all’occupazione di una stazione radiofonica o televisiva a Parigi per trasmettere la propaganda dei golpisti. Gli assalitori sarebbero stati divisi in unità dalla nomenclatura napoleonica, ciascuna con compiti specifici di attacco ed equipaggiati con scudi antisommossa ed esplosivi artigianali.

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