G7, ultimi preparativi: al via giovedì con Africa e sviluppo

La presidenza italiana è partita dall’idea che il G7, che “raggruppa paesi like-minded sui principi e sugli standard fondamentali” non deve chiudersi “come una fortezza”. Deve “aprirsi al mondo, soprattutto a quei Paesi che possono dare un contributo alla promozione e alle tematiche scelte come prioritarie”.

G7, la novità numerica dei Paesi outreach

Per questo la Premier Giorgia Meloni ha voluto invitare al vertice che si terrà da giovedì 13 a sabato 15 giugno a Borgo Egnazia, i Paesi cosiddetti outreach in un numero superiore rispetto a quella che è la tradizione delle Presidenze G7. Il motivo? Ci sono “paesi che possono dare un contributo alla promozione e alle tematiche che sono state scelte come prioritarie.  Magari non sempre con un approccio condiviso. Ma è attraverso il dialogo e la comprensione delle esigenze diverse che poi si riescono a ottenere i risultati”.

Dall’Africa all’AI, le sei sessioni di lavoro previste

È quanto spiegano fonti italiane che stanno ultimando i lavori diplomatici per il vertice in Puglia. Il programma prevede sei sessioni di lavoro su: Africa-clima-sviluppo, Medio Oriente, Ucraina, Migrazioni, Indo-Pacifico e sicurezza economica e infine il segmento di outreach su Africa, Mediterraneo, intelligenza artificiale ed energia. Oltre ai componenti del G7 tra i Paesi invitati ci sarà come da tradizione la troika del G20: Brasile, India, Sudafrica. Poi la Mauritania, come Presidente dell’Unione africana, il Kenya, l’Algeria, la Turchia, l’Arabia Saudita, gli Emirati, la Tunisia (che non ha ancora confermato), la Giordania, l’Argentina, l’Onu (con il segretario generale Antonio Guterres), la Banca africana di Sviluppo, l’Ocse, l’Fmi, la Banca mondiale.

G7, Papa Francesco guest star

Ovviamente il piatto forte sarà la presenza di Papa Francesco. Una prima assoluta per un pontefice al G7, atteso venerdì pomeriggio per la sessione outreach. Atteso anche il Presidente ucraino Volodymyr Zelesnky, che interverrà di persona giovedì, nel primo giorno di vertice.

Ucraina, Medioriente, Indopacifico: per “un’ottica ampia e globale”

Nell’ottica di un G7 aperto al mondo, spiegano le fonti, “sarà inevitabile partire dalle aree di crisi: Ucraina e Medio Oriente” su tutte. “Proprio in questa ottica più ampia e globale” si tratterà anche del “Mar rosso”, “della Libia” e addirittura “del Venezuela”, dove a breve si terranno “elezioni problematiche”.

Ci sarà, in continuità col G7 di Hiroshima, un’“attenzione all’Indopacifico, che viene esaminato in chiave di sicurezza economica e delle problematiche relative alla catene globali di approvvigionamento”. Si intendono i temi del derisking, decoupling e del deshoring, che sottendono l’esigenza di consentire ai Paesi G7 di “contemperare un regime libero scambio equo con le tematiche della sicurezza economica delle nostre stesse economie”.

Dal clima al Piano Mattei, l’attenzione sull’Africa

Un’altra proposta molto forte della presidenza italiana è di focalizzare l’attenzione sull’Africa, “scelta coerente anche con una strategia di guardare a un’area prioritaria per l’Europa e per l’Italia, ma con un approccio riflesso nel documento promosso da Palazzo Chigi sul Piano Mattei, che guarda all’Africa in un’ottica di partenariato, di sviluppo sostenibile, chi miri a colmare il gap che divide le economia più avanzate da quelle dei Paesi più sofferenti”. Il tema dell’Africa verrà declinato in molteplici aspetti. Si parlerà di alcune iniziative specifiche che verranno lanciate per il continente africano proprio durante il G7 su clima, ambiente, energia, sicurezza alimentare.

L’idea “coraggiosa” dell’AI

Oltre al tema Africa e Mediterraneo, proseguono le fonti, ci sarà una parte molto innovativa voluta dalla Premier Giorgia Meloni, cioè l’intelligenza artificiale. Un tema che è esploso come spunto di discussione in tutti i consessi e che la premier ha posto sul tavolo – si spiega – non senza qualche sorpresa all’inizio da parte dei partner. La riflessione su questo tema è ancora “in corso” ma “siamo fiduciosi – sostengono le fonti – che su questo qualcosa di sensato emergerà, naturalmente è un percorso”, sulla quale la premier ha comunque avuto “coraggio”. “È un tema – si conclude – che tocca interessi molto specifici delle industrie, tanto più dei paesi più avanzati”.

Focus immigrazione, i tre pilastri

Un altro tema proposto dalla presidenza italiana come prioritario è quello dell’immigrazione, tema di elevatissima sensibilità politica, non solo in Italia. L’impostazione italiana si basa su uno sguardo integrato e che “deve declinarsi in tre settori: investimento e sviluppo nei paesi di origine e transito dei migranti, per affrontare le cause del processo migratorio”. Il secondo pilastro è “promuovere una coalizione”, cioè “una forma strutturata di collaborazione tra Paesi che si impegnano a lottare contro l’illegalità”.  In questo quadro, un’altra idea italiana che è stata condivisa è di “concentrare l’attenzione sul tracciamento dei flussi finanziari che vanno a beneficio dei trafficanti”. Il terzo pilastro di visione integrata riguarda invece la previsione di canali legali di immigrazione, perché “nessuno vuole negare che sia un’opportunità e quindi prevedere che ci siano canali legali”.

Uno sguardo su Kiev e Gaza

Per quanto riguarda il tema dell’Ucraina, da discutere sia col Presidente Zelensky che a porte chiuse, verrà ribadito l’impegno e il sostengo a tutto campo a Kiev. Il tema che si pone è come si continua a finanziare la guerra. Il problema non è di natura politica ma tecnica: si deve capire come trasformare gli interessi sugli asset russi in Europa in garanzie per i prestiti con cui finanziare l’Ucraina.

“C’è un ampio consenso sul fatto che bisogna trovare risorse aggiuntive ma sulle modalità ne stiamo ancora discutendo. Non è un problema di volontà ma eminentemente tecnico perché, per fare un esempio – viene precisato – il congelamento degli asset viene rinnovato ogni 6 mesi mentre il prestito avrebbe scadenza molto più lunghe, sui dieci anni. Quindi, come si fa a utilizzare i profitti di un asset congelato di sei mesi in sei mesi?”.

Sul Medio Oriente, concludono le fonti, “è vero che il conflitto è a Gaza ma le implicazioni vanno ben oltre l’area specifica del conflitto, per questo ci sarà una trattazione più ampia sui rischi di escalation”.

G7, Meloni: “Governo forte in sede internazionale”

È evidente che un governo forte e solido rafforza l’Italia in tutte le sedi internazionali – è il commento di Giorgia Meloni a Cinque Minuti in onda lunedì sera su Rai 1 – A maggior ragione se accade in un momento in cui i partiti di governo, data la situazione, vengono penalizzati. L’Italia va in controtendenza. Questo significa che gli interlocutori sanno che avranno a che fare con te ancora per diverso tempo e che l’Italia può essere un’ancora nel caos. Sarà un elemento di forza, anche nelle trattative per la prossima Commissione europea”.

 

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