Gas, Italia e UE puntano su Egitto e Israele

Prosegue la ricerca di nuovi partner per le forniture del gas. Egitto e Israele sono in primo piano.È trapelata l’indiscrezione che l’Eni sia in trattative per aumentare le importazioni di gas dall’Egitto all’Italia e all’Europa. Il colosso italiano ha già un accordo con l’azienda energetica egiziana EGAS per aumentare i flussi di gas naturale liquefatto verso l’Europa. Parliamo di 3 miliardi di metri cubi di gas all’anno.

Firmato memorandum d’intesa con Egitto e Israele

La nuova – potenziale – intesa vedrebbe Eni ed Egitto aggiungere capacità di esportazione in Italia oltre tale livello entro i prossimi due anni. Inoltre, l’UE ha firmato un memorandum d’intesa con Egitto e Israele. L’accordo, in particolare, sul gas israeliano liquefatto di passaggio negli impianti di lavorazione egiziani prima di essere spedito in Europa.

In questo contesto, la visita contemporanea di Draghi e von der Leyen a Tel Aviv è il chiaro segnale di quanto si stia facendo fitta la rete di relazioni diplomatiche con gli Stati che possono vendere combustibile e sostituire la Russia. Le mire energetiche europee in Israele puntano al cavo elettrico che collega Israele con Cipro e la Grecia e a un gasdotto per gas naturale e idrogeno nel Mediterraneo orientale.

Per quanto riguarda l’Italia, Tel Aviv è cruciale per sfruttare il Leviathan, un enorme giacimento a 130 km da Haifa nella zona economica esclusiva e confinante con il giacimento Zhor, in Egitto, scoperto dall’Eni. Si prevedono riserve di 600 miliardi di metri cubi, che diventerebbero 900 aggiungendosi al giacimento Tamar, attivo dal 2013.


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