Il Giappone, oggi, commemora il 10º anniversario dalla triplice catastrofe di Fukushima: il terremoto, il successivo tsunami e la dispersione delle radiazioni dalla centrale nucleare. Alle 14:46 locali, si è tenuto un minuto di silenzio, in tutto il Paese, per ricordare le oltre 18.000 persone che hanno perso la vita l’11 marzo 2011.
Quel giorno tutto ha avuto inizio con un terremoto, di magnitudo 9, uno dei più potenti mai registrati. La forza del sisma fu tale da scatenare un enorme tsunami che inondò l’entroterra. Ha distrutto le città e le sue infrastrutture chiave, provocando il collasso della centrale nucleare di Fukushima Daiichi.
Il triplice disastro, oltre a causare migliaia di vittime, provocò quasi mezzo milione di sfollati, di cui oltre 40.000 non sono ancora tornati a casa.
L’Imperatore giapponese Naruhito, durante la commemorazione della tragedia, ha dichiarato: “Mi fa male il cuore se penso a quanti hanno sofferto, perso i propri cari, il lavoro e le comunità. Mi sembra importante guarire le ferite emotive e occuparci della salute mentale e fisica delle persone colpite, anche degli anziani e dei bambini”. L’Imperatore ha sottolineato l’importanza di rimanere uniti e di ricostruire le proprie vita “senza lasciare neppure un’anima indietro, in questa difficile situazione”.
Anche l’Ambasciatore italiano, Giorgio Starace, che si trova a Tokyo, ha rilasciato una dichiarazione: “Oggi, 11 marzo 2021, ricordiamo commossi la tragedia che il Giappone fu chiamato dieci anni fa a fronteggiare. Il nostro pensiero va, in questa giornata, alle famiglie delle vittime del sisma del Tohoku. Ricordiamo assieme in queste ore la straordinaria reazione delle Istituzioni e del Popolo del Giappone. Che con grande orgoglio e umanità hanno promosso la ricostruzione delle regioni colpite dal terremoto e dallo tsunami. E le tantissime testimonianze di amicizia e solidarietà giunte dall’Italia e dalla comunità italiana qui residente”
Situazione nucleare in Giappone
Il 26 marzo 2011, quindici giorni dopo la triplice catastrofe, un team di esperti di radiazioni di Greenpeace, si è recato a Fokushima. Da allora sono state condotte ben 32 indagini sulle conseguenze del disastro nucleare.
L’ultima, condotta a novembre 2020, riporta dei risultati tragici: ben l’85% dell’area presenta livelli di radiazioni molto alte e, soprattutto, pericolose, che potrebbero essere deleterie per la salute dell’essere umano. Peccato che le Autorità giapponesi puntino invece a ripopolare la maggior parte delle città coinvolte dal disastro nucleare.
Come spiega il nuovo dossier, Fukushima 2011-2020, il “Governo del Giappone, in gran parte sotto la guida di Shinzo Abe, ha tentato di ingannare i giapponesi travisando l’efficacia del programma di decontaminazione e i rischi sulla radioattività di Fukushima”.