E’ partito ormai il countdown per le Olimpiadi invernali del 2022. I Giochi di Pechino cominceranno il 4 febbraio e termineranno il 20 dello stesso mese. Nella cerimonia d’apertura, la Moioli sostituirà Sofia Goggia come portabandiera azzurra.
Le Olimpiadi sono simbolo di unità globale e di collettività sportiva e tutti gli atleti sognano di partecipare per vincere la medaglia d’oro. Ma, purtroppo, non sempre è così. Infatti a pochi giorni dall’inizio, un’inchiesta de La Repubblica avrebbe rivelato un mondo marcio che ci sarebbe dietro le qualificazioni.
Il Cio, il 24 gennaio, ha allargato da 153 a 157 gli sciatori ammessi alle Olimpiadi: quattro posti in più per l’Austria, Germania e Francia. Tre eventi sospetti si sarebbero svolti a Dubai, in Montenegro e in Liechtenstein.
Cominciamo con Dubai. Qui si svolge un evento non paragonabile alla Coppa del Mondo, che consente a sciatori mediocri di disputare una gara internazionale per qualificarsi alle Olimpiadi. I quattro più forti, tra cui, pare, ci sia un italiano, sciano decisamente non all’altezza delle loro solite prestazioni e alla fine ai Giochi vanno un indiano, uno sciatore del Kirghizistan e un saudita. I qualificati non sono riusciti successivamente a ripetere la prestazione di Dubai e si scopre che uno di loro ha rinunciato a tre gare successive e che un altro ha partecipato ad appena nove eventi ufficiali in carriera.
Poi, arriviamo in Montenegro, dove invece si tengono due tappe organizzate da due paesi non proprio associati alla neve: Giamaica e Repubblica democratica di Timor Est. Stessa scena di Dubai, i più forti vanno piano, tra cui un italiano, e un saudita strappa il pass per le Olimpiadi. Un giovane ragazzo che non si era reso conto, che stava andando forte, pare sia stato minacciato di morte.
Infine, in Liechtenstein la stessa cosa. Evento organizzato dalle federazioni giamaicana e capoverdiana e pare ci siano state violazioni di iscrizioni irregolari, compensi e prestazioni penose da parte dei più forti: si qualificano un ghanese e un giamaicano.
Una vergogna che, si spera, non rimanga impunita!