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Giorgia Meloni: fiducia alla Camera con 235 sì

Si è conclusa la lunghissima giornata di dichiarazioni alla Camera del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni con: 235 sì e 154 no. Lunga perché il discorso – di polemiche – ne ha scaturite abbastanza da risuonare su tutte le testate. Tuttavia merita di essere menzionata per prima la risposta della premier alle affermazioni di Debora Serracchiani:“Ho sentito dire che io vorrei le donne un passo dietro agli uomini… Onorevole Serracchiani, mi guardi, le sembra che io stia un passo dietro agli uomini? Non so da che cosa lei abbia evinto questa lettura, ma le debbo dire che non la condivido. Io stamattina ho parlato di lavoro, di welfare, di una società che non costringa a scegliere tra lavoro e maternità…Certo, ho parlato anche di natalità e di famiglia. Sa perché? Perché io considero, sì, una sconfitta che una donna debba rinunciare a lavorare per avere un bambino, ma considero altresì una sconfitta che una donna debba rinunciare ad avere un bambino per lavorare… Quindi, quando si dice ‘di aiutare la famiglia e la natalità’, lo si fa per garantire piena libertà. E’ una sfida. Io chiedo libertà totale, io sono una privilegiata. Io sono una madre e sono una privilegiata. E se è così difficile per me mettere tutto insieme, ancora più mi rendo conto di quanto sia difficile per tutti gli altri che non hanno i nostri privilegi…”.


E poi ancora, triste ma vero, ancora una volta ci si ritrova di fronte alle reali necessità del nostro Paese, a discutere sugli articoli: “il” e “la”. “Io credo che le donne si debbano giudicare per il merito. In questi giorni si è fatto un gran parlare, grandi polemiche sull’uso de ‘il presidente’ o ‘la presidente‘, ma io non ho mai pensato che la grandezza delle nostre battaglie si misuri nel farsi chiamare ‘capotrena’, ho pensato che fossero ben altri i temi su cui occorreva battersi”. Queste la parole di Giorgia Meloni sui recenti attacchi.


Non viene escluso anche l’ostico argomento che riguarda l’Unione Europea, per il quale la premier ha affermato. “Io non devo fare nessuna scelta, io non sarò mai la cheerleader di nessuno. Materie prime, energia, catene del valore. Noi non controlliamo più niente. E’ un tema che va portato in Ue. Ce ne accorgiamo oggi con l’energia, ma in pandemia”quando la Cina ha deciso di dare priorità al mercato interno, da noi intere catene del valore non funzionavano più. E’ un tema. A me pare che Ue abbia perso dei treni e non per i ‘sovranisti’ che non comandano in Ue”. 

Al termine dei primi confronti politici, ci rimettiamo sempre alla necessità di dare ‘tempo al tempo’ e attendere per valutare se il cambiamento sarà concreto o se per l’ennesima volta le speranze dei cittadini si ritroveranno in un grandissima bolla di sapone.


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