Oggi è la Giornata Internazionale di Lotta alla povertà. A dare una visione ampia e dettagliata del fenomeno, uno spaccato di volti e storie di povertà in tempo di pandemia il Rapporto di Caritas Italiana. Il documento fa seguito ai 4 monitoraggi nazionali effettuati nel 2020: è on line sul sito www.caritas.it.
Si chiama “Oltre l’ostacolo” e prende in esame statistiche ufficiali su povertà, dati di fonte Caritas. Affronta il tema dell’usura e del sovra-indebitamento, la crisi del settore turistico, lo scenario economico-finanziario in generale e le politiche di contrasto alla povertà. L’obiettivo, come nel titolo, è cogliere e evidenziare, a partire dalle situazioni e dalle storie incontrate sul territorio, elementi di prospettiva e di speranza agiti sia a livello locale sia con il supporto di enti statali e europei.
La solidarietà in pandemia: sostenute 1,9 milioni di persone
In dodici mesi, nel 2020, la rete Caritas, con 6.780 servizi a livello diocesano e parrocchiale e oltre 93mila volontari, più 1.300 volontari religiosi e 833 giovani in servizio civile, ha sostenuto oltre 1,9 milioni di persone. Di questi il 44% sono “nuovi poveri”, persone che si sono rivolte al circuito Caritas per la prima volta per effetto, diretto o indiretto, della pandemia. È accaduto con questa incidente per regione: Valle d’Aosta (61,1%), Campania (57,0%), Lazio (52,9%), Sardegna (51,5%) e Trentino Alto Adige (50,8%). Cresciuta anche la quota di poveri cronici, dal 25,6% del 2019 al 27,5% del 2020.
Per stilare un profilo sociodemografico delle persone che si sono rivolte a Caritas nel 2020: il 57,1% ha la licenza di scuola media inferiore, il 63% vive in abitazioni in affitto, il 5,8% dichiara di essere privo di un’abitazione, il 2,7% è ospitato in centri di accoglienza. Ancora, il 64,9% degli assistiti dichiara di avere figli: dato che apre uno scenario allarmante sulla povertà minorile.
La pandemia su due milioni di famiglie già indebitate
Povertà, debiti e usura sono purtroppo tappe di un percorso spesso battuto. Nel Rapporto di Caritas Italiana, al capitolo su usura e sovra-indebitamento, curato dalla Consulta Nazionale Antiusura “Giovanni Paolo II”, si trovano oltre due milioni di famiglie già indebitate prima della pandemia. Situazione su cui è gravato un calo del reddito di oltre il 50% per nucleo famigliare ogni 20, specialmente nelle province in “zona rossa”. Il reddito è aumentato solo per il 2,6% delle persone sentite.
Turismo e pandemia: perdita per 2 miliardi a Venezia
Nella sezione sul turismo del Rapporto sono state prese in considerazione Assisi, Ischia, Riva del Garda e Venezia. I dati raccontano che solo ad Assisi città e frazioni, tra giovani laici e religiosi, la Chiesa locale ha messo a disposizione, da giugno 2020 a inizio 2021, circa 7200 ore di volontariato per servizi assistenziali, empori e attività di distribuzione. A Ischia il 70% degli operatori del turismo non lavora. Nel 2019 la Caritas sfamava 500 famiglie, oggi sono 2500, e in aumento. Qui circa 15000 lavoratori stagionali, almeno il 50%, non ha ricevuto nessun tipo di supporto economico. A Riva del Garda la crisi del turismo ha prodotto una fuga della manodopera. Confermato un trend di crescita delle persone incontrate e aiutate da Caritas, con 302 nuclei familiari seguiti e un migliaio di persone coinvolte nel 2020, su una comunità di riferimento di circa 20mila abitanti. A Venezia il crollo dei flussi turistici ha prodotto un calo di entrate di 2miliardi di euro. Per sostenere le famiglie, la diocesi ha istituito il Fondo San Nicolò, distribuendo circa 250.000 euro.
Il riordino del RdC: inserimento lavorativo e inclusione sociale
Il Reddito di Cittadinanza (RdC) ha complessivamente supportato 3,7 milioni di persone nel corso del 2020 a livello nazionale. La misura ha interessato uno su cinque fra coloro che si sono rivolti ai centri e servizi Caritas nel 2020 e più della metà (55%) dei beneficiari di una indagine longitudinale sui beneficiari Caritas monitorati dal 2019 (pre-pandemia) al 2021. La Caritas entra sul tema presentando l’”Agenda Caritas per il riordino del RdC”. La visione dell’ente prevede un pacchetto complessivo di interventi con un mix di ampliamento e riduzione dei criteri di accesso che ponga attenzione al processo di miglioramento e rafforzamento di servizi e, contestualmente, azioni per l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale, al fine di intercettare al meglio la povertà assoluta.
Una fotografia del 2021: dati in crescita
I dati dei primi otto mesi del 2021 ci dicono che: sono cresciute del 7,6% le persone assistite; c’è un 16,1% di persone che per la prima volta nel 2020 si erano rivolte ai servizi Caritas e si trovano ancora in uno stato di bisogno; c’è un 27,7% di poveri cronici; più di una persona su quattro è accompagnata da lungo tempo e con regolarità dal circuito delle Caritas diocesane e parrocchiali; resta a quota 19,2% la popolazione dei cosiddetti “poveri intermittenti“. Su quest’ultima categoria si ripone la preoccupazione della precarietà mista alla speranza di piccoli segni di ripresa.
Da qui anche Caritas Italiana riparte e torna a lavorare nel verso del superamento delle disuguaglianze sociali, nella lotta dalla parte di chi cerca lavoro e dignità nella vita: senza lasciare nessuno indietro.