Giornata Mondiale del Rifugiato, Caritas per i 5 milioni di palestinesi esuli

Prestare attenzione alla situazione dei tanti costretti da violenza o disastri ambientali a lasciare le proprie case ponendo una lente sui rifugiati palestinesi. Sono gli obiettivi che Caritas si pone con il suo Dossier sui Rifugiati lanciato a ridosso della Giornata mondiale su questo tema e ora on line sul sito ufficiale dell’associazione.

Di massima attualità, purtroppo, il focus scelto dall’associazione che ha voluto ripercorrere la storia dei palestinesi esuli sin dalla creazione dello Stato di Israele nel 1948. Un filo di dolore lungo fino ad oggi in cui ancora scriviamo di un Medio Oriente in conflitto. “Credo che finché non ci sarà una soluzione chiara e dignitosa per il popolo palestinese non ci sarà stabilità nella regione. C’è una popolazione di milioni di persone che attende una parola chiara come popolo e come nazione“. Così ha detto Monsignor Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini.

Più di 5 milioni di rifugiati palestinesi in attesa di tornare a casa, in pace

Anche i numeri sostengono la grande emergenza che grava su questo popolo. I rifugiati palestinesi, insieme a quelli siriani, infatti, costituiscono il più grande gruppo di rifugiati a livello mondiale. Parliamo oggi di oltre 13 milioni palestinesi nel mondo di cui 5,6 milioni sono rifugiati prevalentemente in Giordania (2,3 milioni), nella Striscia di Gaza (1,46 milioni), nella West Bank (859 mila), in Siria (562 mila) e nel Libano (476 mila).

La Chiesa negli anni ha seguito costantemente la situazione tra Israele e Palestina. Si ricorda il pellegrinaggio in Terra Santa nel maggio 2014 in cui Papa Francesco ha sollecitato il coraggio della pace che “poggia sul riconoscimento da parte di tutti del diritto di due Stati ad esistere e a godere di pace e sicurezza entro confini internazionalmente riconosciuti“. Il Pontefice ha messo sul tavolo la questione della Palestina anche nell’ultimo viaggio apostolico in Iraq, lo scorso marzo, nell’incontro con l’Ayatollah Sayyid Al-Sistani.

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