In questa nuova Giornata Mondiale dell’Ambiente tutti noi siamo chiamati a raccolta. E non per nulla usiamo il termine “raccolta”. Siamo noi che in un modo o nell’altro stiamo deturpando, distruggendo quello che dovrebbe essere il nostro bene principale: l’ambiente.
La giornata mondiale dell’ambiente è una ricorrenza proclamata nel 1972 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite in occasione dell’istituzione del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente. ““Il degrado degli ecosistemi sta già mettendo a rischio il benessere del 40% dell’umanità. Per fortuna la Terra è resiliente: ma ha bisogno del nostro aiuto” queste le parole del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres; la Giornata Mondiale dell’Ambiente, giunta quest’anno alla sua 47esima edizione, ha come tema cardine il ripristino degli ecosistemi, un’impresa globale che guarda alle nuove generazioni.
#GenerationRestoration
Il 27 novembre 1974 in America si celebrava l’overshoot day ovvero il giorno in cui abbiamo consumato le risorse naturali che il mondo è capace di rigenerare in un anno e iniziamo a “rosicchiare” quelle del futuro. In Italia quel giorno era già passato; nel nostro Paese il giorno in cui abbiamo consumato le risorse naturali era il 13 maggio 1974. Il messaggio di Guterres invita a guardare al futuro più che al passato, e chiama all’azione. “Questo è il nostro momento. Non possiamo tornare indietro nel tempo. Ma possiamo coltivare alberi, rendere più verdi le nostre città, rinaturalizzare i nostri giardini, cambiare la nostra dieta e pulire i fiumi e le coste. Siamo la generazione che può fare pace con la natura. Diventiamo attivi, non ansiosi. Siamo audaci, non timidi. #GenerationRestoration“.
Per Antonio Guterres questa giornata mondiale dell’ambiente è davvero importante perchè “gli esseri umani stanno perdendo e distruggendo le fondamenta della propria sopravvivenza a un ritmo allarmante. Più di 4,7 milioni di ettari di foreste cioè pari a un’area più grande della Danimarca, vengono persi ogni anno.” Il segretaroio ONU continua il suo discorso con “di conseguenza, la perdita dell’ecosistema sta privando il mondo di pozzi di assorbimento del carbonio come le foreste e le torbiere. Le emissioni globali di gas serra sono cresciute per tre anni consecutivi e il pianeta è sulla strada verso un cambiamento climatico potenzialmente catastrofico. Riducendo l’habitat naturale per la fauna selvatica, abbiamo creato le condizioni ideali per il diffondersi degli agenti patogeni, compresi i coronavirus, come dimostrato dal COVID-19.“
Noi e la Giornata Mondiale dell’Ambiente
La Giornata Mondiale dell’Ambiente 2021 si concentra quindi sull’azione urgente per dare nuova vita agli ecosistemi danneggiati. Ripristinarli significa non soltanto riportarli a una condizione originaria, ma impostare una interazione diversa con loro, tra uomo e natura. E tutti noi possiamo fare molto anche con piccoli gesti. Primo tra tutti: evitare, per chi fuma, di buttare le cicche delle sigarette dal finestrino della macchina. O anche altri tipi di rifiuti. Una ricerca italiana ha evidenziato che nei primi mesi del 2021 il quantitativo di cicche di sigarette lanciato dai finestrini della auto è pari a 25 autobus. Ovvero 25 x 19 tonnellate quindi 475 tonnellate di cicche di sigarette in giro per il nostro territorio. Quindi se noi cosideriamo che una sigaretta impiega 12 anni a decomporsi, rilasciando tutta la loro “chimicità” nell’ambiente, pensate il danno di 475 tonnellate solo dei primi 4 mesi dell’anno.