Giorno della Memoria, Mattarella: “Mai dimenticare le ignobili leggi razziste”

Alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presso il Quirinale, è andata in scena oggi la celebrazione del “Giorno della Memoria”. In diretta su RaiUno, con la conduzione di Sara Zambotti, la mattinata è stata aperta con un filmato a cura di RaiStoria.

Presenti Simonetta della Seta, Presidente del Gruppo di lavoro Memoriali e Musei dell’IHRA, Noemi Di Segni, Presidente dell’Ucei e Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito.

L’attore Alessandro Albertin ha letto alcuni brani di testimonianze e nel corso della cerimonia, Gabriele Coen, compositore e interprete della nuova musica ebraica, accompagnato da Alessandro Gwis al pianoforte e dalla voce di Barbara Eramo, ha curato gli intermezzi musicali.

Il Presidente Mattarella ha preso parola citando Primo Levi: “La storia della deportazione e dei campi di concentramento non può essere separata dalla storia delle tirannidi fasciste in Europa: ne rappresenta il fondamento condotto all’estremo, oltre ogni limite della legge morale che è incisa nella coscienza umana. Con queste parole Levi scolpiva il giudizio sulle radici e sulle responsabilità prime del più grave sterminio, organizzato e programmato ai danni di donne e uomini definiti di razze inferiori, il più grave compiuto nella storia dell’umanità“.

Mattarella ha poi affermato che non è possibile dimenticare che l’Italia, durante il regime fascista, ha adottato delle “ignobili leggi razziste“. “Gli appartenenti alla Repubblica di Salò – ha affermato Mattarella – collaborarono attivamente alla cattura, alla deportazione e persino alle stragi degli ebrei. Un portato inestinguibile di dolore, di sangue, di morte sul quale mai dovremo far calare il velo del silenzio“.

Il Presidente della Repubblica ha poi ricordato che le vittime del campo di concentramento di Auschwitz ci ammoniscono continuamente. Tuttavia, secondo Mattarella, la strada è ancora rischiosa, specialmente per via del ritorno, nel mondo, di pericolose fattispecie di antisemitismo.

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