Parla il Governatore del Donetsk: “in attesa del combattimento più feroce”

La situazione sembra “sotto controllo“, anche se “è forte la tensione” nel Donetsk, la regione ucraina a cui appartengono Mariupol assediata e Kramatorsk dove ieri, dopo la strage alla stazione ferroviaria, “sono stati colpiti uno stabilimento industriale ed altre infrastrutture, ma per fortuna non ci sono state vittime”. Ne parla con l’Adnkronos il Governatore del Donetsk, Pavlo Kyrylenko. Kyrylenko spiega: “L’esercito di Putin è in avanzata da Nord verso il Donetsk, in particolare dal confine con l’Oblast di Kharkiv e da Sud verso Avdiivka, Makiivka, Kransnohorivka, città confinanti con la Donetsk occupata. Sono quindi continui gli attacchi tattici in quest’area. Ieri ad esempio ce n’è stato uno al confine con Rutzky, sono stati distrutti 3 veicoli corazzati russi, un altro veicolo militare e due carri armati”.

Nel Donetsk, nonostante tutto, la vita continua

La situazione, tuttavia, prosegue tranquilla (per quanto questo concetto possa convivere con lo scenario). “La vita continua, i negozi sono aperti, la pubblica amministrazione funziona, i soccorsi umanitari arrivano attraverso corridoi. La gente capisce che è la nostra terra che dobbiamo difendere”, risponde il Governatore. “Sappiamo infatti che ci sono state ricollocazioni di militari russi anche nella nostra regione. Si parla di cifre di 30-50 battaglioni tattici, che corrispondono a 50mila unità russe effettive. Ma dobbiamo aspettare l’offensiva per capire esattamente quanti sono”. “Forse – aggiunge – può suonare pesante come affermazione ma nelle condizioni in cui ci troviamo direi che il numero di persone che loro arruoleranno le conteremo quando saranno morte”. 

“Siamo in attesa del combattimento più feroce”

Poi parla dei rinforzi di armi e militari per l’esercito ucraino. “Le abbiamo ricevute, ma va considerato il fatto che la Russia sta concentrando tutte le sue forze per entrare nella regione di Donetsk, per distruggerla e conquistare il confine amministrativo della Regione. Noi siamo in attesa del combattimento più feroce e abbiamo bisogno di un ulteriore sostegno per quanto riguarda la forza aerea, le armi antimissile e anticarro”, risponde Kyrylenko.

Lo scenario è drammatico. “I civili cercano di lasciare la regione il prima possibile, alla luce di ciò che hanno visto accadere a Mariupol. Ed anche l’amministrazione regionale li sta incoraggiando in questa direzione. Dal 24 febbraio dal Donetsk sono state evacuate 240mila persone e l’evacuazione continua. Stiamo cercando di sfruttare tutte le possibili modalità: pulman, treni…Nel nostro territorio vivevano 1.648.000 abitanti, adesso sono rimasti in 400mila”. Questo a fronte di tanti cittadini che non credono nella possibile escalation e non vogliono lasciare la propria casa. “Solo quando arrivano i colpi dell’artiglieria pesante, dei lancia razzi, delle bombe, allora cambiano opinione. E cercano di fuggire, ma ormai in condizioni critiche”, spiega Kyrylenko.

Quindi, parla degli abusi subiti dalla popolazione. “Ogni crimine perpetrato dall’esercito russo: saccheggi, omicidi di massa. E nelle zone occupate assistiamo a continue deportazioni – replica Kyrylenko – A Mariupol, prima c’erano quasi 500mila persone. Dai dati in mio possesso pare che 35mila di loro siano state deportate, o nel territorio controllato dai russi o direttamente in Russia”. Parlando di Mariupol, “la città è sotto il controllo delle forze armate ucraine ma i russi sono all’interno della città. Combattono con artiglieria pesante, carri armati e aviazione”.

Ancora, sulla resa degli ucraini.  “La Russia ha dato anche numeri più grandi. Ma noi siamo abituati alle fake news. Sappiamo che la 36esima brigata marina ucraina si è unita al battaglione Azov e continuano a combattere anche se in condizioni critiche”.

Per finire torna a Mariupol. “Mariupol comunque non esiste più – chiosa il Governatore -. Era una città moderna. Andrà ricostruita da capo. Il 90% delle infrastrutture è stato raso al suolo. Guardi al sistema acquifero: è distrutto. Ci vorranno anni per ripristinarlo. Come tutta la città. Mi duole moltissimo, lavoro da 3 anni per l’amministrazione e ci eravamo sforzati di rendere questa cittadina un centro accogliente e moderno. Per ricostruirla serviranno almeno 10mld di dollari. Ed altrettanto per ricostruire il resto della Regione. Ma sono stime al ribasso: in estrema sintesi posso dire che non c’è un solo centro abitato nel Donetsk che non sia stato colpito dal fuoco del nemico”.

(foto di Adnkronos)


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