È stato rilasciato ad Haiti l’ingegnere italiano Giovanni Calì: ne dà notizia la Farnesina. “Il nostro connazionale era stato prelevato presso il cantiere dove lavorava da un gruppo criminale locale – si legge nella nota del Ministero degli Esteri –. La liberazione, dopo soli 22 giorni, è stata possibile grazie al lavoro quotidiano della nostra intelligence e dell’Unità di Crisi della Farnesina, che ha mantenuto giorno dopo giorno i contatti con la famiglia in Sicilia“. Giunge in piena notte su Twitter anche il commento del Ministro degli Esteri, Luigi di Maio: “Grazie alla nostra intelligence e all’Unità di Crisi di @ItalyMFA“.
Giovanni Calì, 74 anni, di Catania, si trovava ad Haiti per conto della ditta di costruzioni Bonifica Spa, con sede a Roma. Si stava occupando della costruzione di una strada. Proprio sul cantiere era stato rapito lo scorso primo giugno. Da subito gli inquirenti hanno battuto la pista del rapimento a scopo di riscatto.
Questa modalità criminale è, infatti, molto diffusa sul posto e in particolare ai danni di imprenditori, funzionari o anche sacerdoti stranieri. Si stima che nel solo 2020 siano stati 250 i rapimenti a scopo di estorsione ad Haiti. Per il rapimento di Calì, le indagini avevano puntato sulla gang 400 Mawozo. A questi si associa il rapimento di sette religiosi cattolici a Port-au-Prince, per i quali avrebbero chiesto un riscatto di 500 mila dollari.
La vicinanza alla famiglia anche dal Governatore Musumeci
Il giorno dopo il rapimento anche Nello Musumeci, Governatore della Sicilia commentava: “Spero in una soluzione rapida e serena per tutti, soprattutto per lui, per la sua famiglia e per i suoi amici“. Musumeci conosce personalmente Calì che aveva collaborato come professionista nell’ambito dell’ente provinciale di Catania di cui l’attuale Presidente regionale era a capo intorno al 1995. Calì stesso è stato poi Assessore ai Lavori pubblici della Provincia di Catania, poi dirigente alla Pianificazione territoriale, Protezione civile e Trasporti per 10 anni fino al 2011.
