Il FMI taglia la stima sul Pil dell’Italia per il 2021

Quando il Pil è calato del 9,2% rispetto al -10,6% previsto in ottobre, l’economia di quest’anno crescerà del 3,0%. Ovvero 2,2 punti percentuali in meno delle previsioni precedenti. Lo comunica il FMI che nel 2022 stima che il Pil cresca del 3,6%, l’1,0% in più alle stime di ottobre.

Il FMI, dunque,  abbassa le stime di crescita per il 2021 di Germania, Francia e Spagna. Per la Germania, in particolare, è attesa una crescita del 3,5% quest’anno (-0,7 punti percentuali rispetto alle stime di ottobre) e del 3,1% nel 2022 (invariata).

Il pil francese, invece, è previsto crescere del 5,5% nel 2021 (-0,5 punti), per segnare un +4,1% nel 2022 (+1,2 punti). Per la Spagna il Fmi stima un Pil in crescita quest’anno del 5,9% (-1,3 punti) e del 4,7% nel 2022 (+0,2).

Il Pil di Eurolandia crescerà comprelssivaente nel 2021 meno delle attese.  Segnerà un +4,2%, ovvero 1 punto percentuale in meno rispetto alle previsioni di ottobre.

Per il 2022 la crescita è  invece rivista al rialzo di 0,5 punti al 3,6%.  Il FMI, inoltre,  prevede per gli Stati Uniti un pil in aumento quest’anno del 5,1%, ovvero 2 punti percentuali in più rispetto alle stime di ottobre. Nel 2022 la crescita americana è stata invece rivista al ribasso di 0,4 punti rispetto alle attese al 2,5%.

Il Pil, pertanto,  crescerà nel 2021 del 5,5%, 0,3 punti percentuali in più rispetto alle stime precedenti. Per il 2022 il Fondo conferma una crescita del 4,2% (invariata rispetto alle stime precedenti).

La ripresa, avvertono gli esperti  del  FMI ,è “incompleta” essendo  l’attività economia ben al di sotto dei livelli pre-pandemia e soggetta ad una forte incertezza.

Il Capo economista Gita Gopinath, afferma cje le perdite complessive per la produzione mondiale a causa del Coronavirus, rispetto alle previsioni pre-pandemia, ammontano a 22.000 miliardi di dollari nel periodo 2020-2025.

Gopinath precisa  che la contrazione economica mondiale del 2020, seppur inferiore alle attese (-3,5% invece del -4,4% previsto in precedenza), resta la peggiore dalla Grande Recessione.

“150 paesi nel 2021 avranno redditi pro capite inferiori ai livelli del 2019”, aggiunge Gopinath. La stima secondo lui è che nel 2020-2021 circa 90 milioni di persone scivoleranno nella povertà estrema. “E’ necessario – dice – agire rapidamente per un ampio accesso ai vaccini e medicinali” contro il Covid per “correggere le profonde disuguaglianze che esistono al momento”.

Il Fondo evidenzia  che la fine della crisi sanitaria aumenterà i redditi globali di 9.000 miliardi con benefici per tutti i paesi, inclusi 4.000 miliardi per le economia avanzate.

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