Il Napoli taglia il traguardo e arriva in semifinale contro l’Atalanta

Il Napoli approda in semifinale in Coppa Italia, contro l’Atalanta. La squadra di Gattuso batte lo Spezia di Italiano per 4-2, grazie ai gol di Koulibaly, Lozano, Politano, Elmas. 

Due squadre che si erano incontrate circa un mese fa, nello stesso stadio: in quel caso furono i liguri ad averla vinta con un bel 2-1. Questa volta è andata diversamente, in una gara dove inizialmente il “capo” indiscusso è il Napoli che si porta in vantaggio con il 4-0, ma poi a sorpresa, lo Spezia segna due gol e la partita si riapre, ma non c’è nulla da fare per gli ospiti della serata.


Il Napoli ora trova l’Atalanta in semifinale, settimana prossima e quella dopo

Il Napoli si è qualificato per le semifinali di Coppa Italia per la seconda volta consecutiva. Il 4-2 allo Spezia nei quarti di finale ha fatto rimettere un po’ di pace dopo le sconfitte contro la Juventus in Supercoppa Italiana e il Verona in campionato.

Quei due gol subiti nel secondo tempo fanno rabbia a Gattuso, ma, comunque, la squadra ha vinto con una bella partita, sotto gli occhi attenti del Presidente De Laurentiis, che non perde un colpo dalle tribune.

Dopo quaranta minuti partenopei in vantaggio di quattro gol, Koulibaly, Lozano, Politano e Elmas. Reazione di orgoglio. De Laurentiis che ribadisce la fiducia a Gattuso, ma sollecita la squadra all’impegno. Ai giocatori ha tolto ogni alibi, pagando gli stipendi del 2020 e anticipando anche quello di gennaio.

Hanno segnato tutti gli attaccanti, tranne Insigne che poteva arrivare a 100, ma che, comunque, è stato ispiratore per i vari gol della serata. Nel secondo tempo totalmente un’altra partita: lo Spezia inserisce giovani leve  e approfitta della stanchezza dei partenopei e va a segno due volte con Gyasi e Acampora. La speranza della rimonta resiste fino al termine, ma il Napoli non spreca il traguardo della semifinale.

Lo sfogo di Gattuso ai microfoni

Rino Gattuso, al  temine della partita, ha sfogato la rabbia e la frustrazione alla domanda sulla panchina in bilico e le possibili dimissioni: “A me non devono dare nessuna fiducia. Mi dà fastidio che mi chiedono che mi devo dimettere. Mi sono dimesso al Milan perché avevo fatto quello che dovevo fare. Io sto buttando il sangue insieme con il mio staff, poi se non ci sono i risultati sono un dipendente. Io non mi dimetto, faccio il mio lavoro, penso di saperlo fare, poi gli addetti ai lavori diranno. Perché non dite che è la quarta semifinale che faccio, non lo dite mai…”

E poi continua: “In discussione un allenatore ci deve essere sempre, ma mi sembra eccessivo quello che sta succedendo qua. Mi aspettavo che la prima domanda al termine della partita fosse riguardo alla quarta semifinale di Coppa Italia raggiunta in quattro anni che alleno in Serie A. Invece mi chiedete delle parole di De Laurentiis”.

Gattuso ha anche sfoderato l’attenuante delle tante assenze, in particolare in attacco: “Vorrei vedere se all’’ Inter mancassero Lukaku e Lautaro. Da noi Osimhen ha fatto solo sei partite, Dries manca dalla partita contro l’Inter. In questo momento nel reparto d’attacco ci mancano dei giocatori che ci possono dare qualcosa d’importante senza nulla togliere a quelli che ci sono”.

Alla fine conclude: “Lavoro e poi verrò giudicato dai risultati. Sembra che non abbiamo fatto niente, eppure guardate Real Sociedad e AZ dove sono in classifica. Se vinciamo la partita che dobbiamo recuperare con la Juve siamo al terzo posto. So che qui è difficile, lo sapevo dall’inizio. Ma non voglio rassicurazioni, sono un uomo cazzuto e non mi deprimo facilmente. A me nessuno mi ha regalato nulla. Possiamo fare di più, ma non vado dietro alle chiacchiere. Sono capace di allenare in Kuwait senza problemi”.

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