L’annuncio del Premio Nobel per l’Economia è arrivato intorno a mezzogiorno di lunedì 11 ottobre, leggermente in ritardo rispetto al previsto, comunicato dai portavoce della Royal Swedish Academy:un premio congiunto assegnato a David Card, Angrist e Imbens, per avere “fornito nuove informazioni sul mercato del lavoro e mostrato quali conclusioni su causa ed effetto si possono trarre dagli esperimenti naturali. Il loro approccio si è diffuso in altri campi e ha rivoluzionato la ricerca empirica».
I Nobel per l’Economia di quest’anno hanno dimostrato che molte domande legate alla società possono trovare risposta tramite gli “esperimenti naturali”, cioè studi empirici basati sull’osservazione di ciò che accade nella vita reale. A partire dagli anni Novanta, Card applicò questo sistema per analizzare alcuni aspetti del mercato del lavoro, che consentirono di chiarire numerosi aspetti delle dinamiche economiche e sociali, spesso andando contro le conoscenze acquisite su queste tematiche.
Chi sono i premi Nobel per l’economia 2021
David Card nato in Canada nel 1956, è Professore di economia presso l’Università di Berkeley, in California, specializzato in economia del lavoro. Il suo studio più importante ha contribuito a dimostrare, in maniera empirica, come l’aumento del salario minimo non comporti una diminuzione dei posti di lavoro. Inoltre, Card ha dimostrato, tramite una comparazione tra Stati uniti e Canada, come i salari vengano influenzati per nulla, o solo in maniera marginale, dall’immigrazione. “Credo onestamente che le argomentazioni economiche contro l’immigrazione siano di importanza secondaria. Anzi, che siano praticamente irrilevanti” ha detto in un’intervista rilasciata al giornale New York Times.
Joshua David Angrist, 61 anni, ha origini israeliane e americane ed è Professore di Encomia al Massachussetts Institute of Technology. Guido Imbens, economista olandese-americano, è invece Professore di Economia alla Stanford University: a loro la Royal Swedish Academy ha tributato il merito di essere riusciti a trarre conclusioni precise su causa ed effetto grazie a una serie di studi condotti a metà degli anni ’90 che hanno messo in relazione i dati raccolti tramite gli esperimenti. Insieme hanno sviluppato il concetto di Complier average causal effect ,o effetto causale medio. Si tratta di una particolare metodologia econometrica per studiare e valutare i dati risultanti da un esperimento empirico.