Padre ed ispiratore delle architetture verdi nel mondo, Italia compresa, Emilio Ambasz, tramite la sua Fondazione, ha donato 10 milioni di dollari al MoMA di NY per finanziare un istituto di ricerca che favorisca la diffusione della green architecture e la simbiosi tra il costruito e la natura, investendo sul futuro del pianeta.
Con un comunicato stampa, qui allegato, il Museum of Modern Art di New York (MoMA) annuncia la nascita dell’‘Istituto di Ricerca Emilio Ambasz’ (EA/RI) per lo studio congiunto di una nuova architettura che riconcilierà la Natura con l’ambiente artificiale.
Con sede nel Dipartimento di Architettura e Design del MoMA, l’Istituto, finanziato dalla Fondazione LEAF, sarà dedicato alla comprensione dell’interazione tra architettura e natura. Il maestro argentino Emilio Ambasz – considerato il padre, poeta e profeta della green architecture – e il MoMA intendono sviluppare e arricchire ulteriormente il dibattito globale sulla urgente necessità di una ricalibrazione ecologica.
“La nascita dell’Istituto Ambasz – si legge nel comunicato del Museum of Modern Art di New York – offre al MoMA un’importante opportunità di continuare la sua leadership globale sui temi della sostenibilità, celebrando e coltivando una più profonda comprensione pubblica dell’architettura e del design. Opportunità di ricerca e una varietà di programmi tra conferenze pubbliche, conferenze e simposi, molti dei quali online, riuniranno e favoriranno conversazioni tra architetti, progettisti, responsabili politici, pensatori sociali, storici e il pubblico in generale. [L’Istituto] studierà specificamente approcci creativi per progettare a tutte le scale dell’ambiente costruito – edifici, città, paesaggi e oggetti – al fine di lavorare per un futuro ecologico e la giustizia ambientale”.
Emilio Ambasz afferma: “Ogni costruzione costituisce un’intrusione nel regno vegetale, ed è una sfida alla natura: dobbiamo concepire un’architettura che si erge come l’incarnazione di un patto di riconciliazione tra natura e costruzione, progettare edifici così intrinsecamente legati al paesaggio circostante che è impossibile che si disimpegnino l’uno dall’altro”.
Ambasz è autore di progetti in tutto il pianeta divenuti punti di riferimento e ispirazione per la moderna green architecture. Proprio quest’anno ricorre il 25° anniversario dell’inaugurazione del centro Acros di Fukuoka (Giappone), uno degli edifici verdi più innovativi, spettacolari e conosciuti a livello internazionale.
Secondo Tadao Ando “non c’è alcun precedente in cui la natura domini la creazione architettonica con tale potere e fascino […] Emilio Ambasz ci ha insegnato a vedere una dimensione in cui la natura e l’architettura sono inseparabili, un reame che va dalla natura creata da Dio a quella forgiata dall’uomo .La ricerca di Ambasz ha ispirato una nuova svolta nei recenti successi di molti dei suoi colleghi”, secondo Ando.
A Emilio Ambasz sono state dedicate importanti personali in tutto il mondo, dal MoMA di New York (2 volte) alla Triennale di Milano (2 volte), al Reina Sofia di Madrid, passando per Tokyo, Ginevra, Bordeaux, Zurigo, Chicago, Filadelfia, Città del Messico, San Diego, Saint Louis per celebrarne l’unicità progettuale, l’estro creativo e l’impegno morale.
Già curatore di Architettura e Design al MoMA, dove organizzò la mostra di straordinario successo Italy: The New Domestic Landscape portando alla ribalta mondiale gli oggetti del design italiano, è membro onorario dell’American Institute of Architects e del Royal Institute of British Architects.
Fortissimo il legame spirituale di Ambasz con l’Italia. Nominato Commendatore ‘Stella al Merito della Repubblica italiana’ nel 2014 per “i suoi contributi alla cultura italiana”, ha partecipato a diverse Biennali di Architettura a Venezia, e, tra le varie, ha progettato l’edificio della Fondazione Banca degli Occhi (VE) e l’Ospedale di Mestre, riconosciuto come il primo ‘giardino della salute’. Ha concepito nel 1998 il primo bosco verticale in Italia per la sede ENI a Roma, dopo aver realizzato molti, fondamentali esempi di architetture verdi nel mondo seguendo la sua filosofia del ‘green over the gray’.
Vincitore di 3 Compassi d’Oro per le sue invenzioni che hanno rivoluzionato interi settori produttivi, nel settembre 2020 ha ottenuto il suo quarto Compasso d’Oro questa volta per la sua straordinaria carriera quale “precursore del rapporto tra edificio e verde, ha concretizzato veri e propri manifesti ‘vivi’ di una cultura per lo sviluppo sostenibile”.
Il MoMA prossimamente organizzerà una grande mostra sull’architettura verde emergente nell’opera di diversi architetti e sulla profonda influenza esercitata dalla pluridecennale ricerca svolta da Emilio Ambasz nel trovare una simbiosi tra natura e costruito e contrastare la distruzione dell’ambiente.