Svolta nella fase diplomatica della guerra tra Russia e Ucraina. Scende in campo la Santa Sede e spiazza la politica e la diplomazia internazionale, il Papa, fanno sapere dal Vaticano, si è reso ufficialmente disponibile ad incontrare Putin a Mosca.
Papa Francesco in un’intervista ha dichiarato che: “Ho chiesto, dopo venti giorni di guerra, di fare arrivare a Putin il messaggio che io ero disposto ad andare a Mosca. Non abbiamo ancora avuto risposta e stiamo ancora insistendo, anche se temo che Putin non possa e voglia fare questo incontro in questo momento. Ma tanta brutalità come si fa a non fermarla? Venticinque anni fa con il Ruanda abbiamo vissuto la stessa cosa”.
Sull’ipotesi di andare in Ucraina, Bergoglio dice: “A Kiev per ora non vado. Ho inviato il cardinale Michael Czerny e il cardinale Konrad Krajewski, che si è recato lì per la quarta volta. Ma io sento che non devo andare. Io prima devo andare a Mosca, prima devo incontrare Putin. Ma anche io sono un prete, che cosa posso fare? Faccio quello che posso. Se Putin aprisse la porta…”.
Papa Francesco poi dichiara: “Ho parlato con Kirill 40 minuti via zoom. I primi venti con una carta in mano mi ha letto tutte le giustificazioni alla guerra. Ho ascoltato e gli ho detto: di questo non capisco nulla. Fratello, noi non siamo chierici di Stato, non possiamo utilizzare il linguaggio della politica, ma quello di Gesù. Siamo pastori dello stesso santo popolo di Dio. Per questo dobbiamo cercare vie di pace, far cessare il fuoco delle armi. Il Patriarca non può trasformarsi nel chierichetto di Putin. Io avevo un incontro fissato con lui a Gerusalemme il 14 giugno. Sarebbe stato il nostro secondo faccia a faccia, niente a che vedere con la guerra. Ma adesso anche lui è d’accordo: fermiamoci, potrebbe essere un segnale ambiguo”.
Secondo Papa Francesco: “Per la pace non c’è abbastanza volontà, la guerra è terribile e dobbiamo gridarlo”.