Il possibile rincaro del Bancomat, una questione nazionale

E’ stato, e continua ad essere, in queste settimane oggetto di discussione il tema delle regole e dei nuovi costi legati ai prelievi di contante tramite Bancomat.

E’, infatti, al vaglio dell’Antitrust la proposta inviata da questo organismo.

Si prevede l’applicazione di una commissione sui prelevamenti di contante presso gli sportelli automatici effettuati da soggetti non clienti di quella specifica banca.

La misura della commissione è a discrezione (ovvero all’insaputa del prelevante fino al momento dell’operazione) dalla banca titolare dello sportello automatico presso il quale avviene l’operazione di prelievo.

Per inciso, va ricordato che, finora, invece, questa commissione era prevista puntualmente nel contratto stipulato dalle banche con le rispettive clientele.

Il tema, per il quale non si prevedono tempi brevi per giungere alla decisione da parte dell’Antitrust, non è certamente di secondaria importanza.

Nel nostro Paese,  le operazioni annue di prelievo di contante ammontano a  651 milioni per un valore complessivo di 90 miliardi di euro.

In  oltre 2mila comuni italiani vi è la presenza di una sola banca con il relativo sportello automatico.

Si configura, così, una sorta di monopolio territoriale, che si tradurrebbe in caso di applicazione della nuova misura, nella penalizzazione della clientela degli altri istituti bancari.

Il rincaro dei costi per il Bancomat

Il rincaro, inteso come misura di recupero dei costi legati alla multifunzionalità offerta dal circuito Bancomat e che, sicuramente, origina dalla necessità impellente per le banche di fronteggiare il calo drammatico dei ricavi da margine d’interesse, non trova, peraltro, il consenso unanime di tutto il sistema bancario.

Non si spiega, altrimenti, l’atteggiamento tiepido, se non addirittura manifestamente contrario, verso questo possibile rincaro da parte di alcune categorie di istituti bancari. In primis le banche private e le banche popolari, che temono un impatto negativo sul proprio potenziale commerciale.

Ma conta anche la  possibile reazione della clientela. Quest’ultima, lla luce delle opportunità della nuova normativa europea di liberalizzazione in tema di sistemi di pagamenti, potrebbe migrare verso altri circuiti di prelevamento. Quelli che  applicano, magari,  tariffe meno care, se non, addirittura, la totale gratuità del prelevamento.

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it