Il prezzo della benzina continua a salire

Cosacons segnala che il prezzo della benzina continua a salire e un pieno ora costa 8,9 euro in più rispetto a quanto costava a fine dicembre.

In una nota il Codacons afferma: “Al di là dei casi limite registrati nelle isole o su alcune tratte autostradali, dove i listini si avvicinano anche ai 2,5 euro al litro. Il rialzo di benzina e gasolio era ampiamente atteso come effetto dell’aumento delle accise, ma al netto della maggiore tassazione la componente di prezzo che non risente di Iva e accise avrebbe dovuto scendere per effetto del forte calo delle quotazioni del petrolio, sceso in questi giorni abbondantemente sotto gli 80 dollari al barile. Non si capisce poi come due pompe dello stesso marchio, ma ubicate in zone diverse, possano vendere lo stesso carburante con differenze di prezzo di anche 20 centesimi di euro”.

Il Presidente Carlo Rienzi sostiene: “Siamo lieti che la nostra denuncia sui carburanti abbia portato il Governo ad attivarsi immediatamente per monitorare l’andamento dei listini, ma riteniamo che simili situazioni debbano essere prevenute attraverso una attività di vigilanza costante. Per tale motivo all’incontro col ministro Urso previsto per questa settimana, chiederemo al Governo di riformare Mister Prezzi, figura finora rivelatasi fallimentare, attribuendo compiti e funzioni di tale organismo alle associazioni dei consumatori”.

L’Associazione di categoria dei gestori degli impianti di distribuzione carburanti, Fegica, dichiara: “Quando diventa difficile dare riposte, allora il Governo si rifugia in un’improbabile caccia alle streghe, cercando il colpevole delle malefatte sul prezzo dei carburanti. Ovviamente, la scelta più facile è quella di partire dall’ultimo anello della catena: i gestori che con un margine di 3 centesimi al litro (ed un prezzo fissato dalle compagnie) sono i guardiani della fede pubblica. I gestori sono obbligati alla comunicazione settimanale all’Osservatorio Mimit del prezzo praticato al consumatore e alle fatture elettroniche; ai corrispettivi trasmessi per via telematica all’Agenzia delle Entrate e al trasferimento, ogni giorno, delle vendite effettuate con collegamento diretto all’Agenzia delle Entrate. Il tutto in un contesto ipercontrollato nel quale giornalmente vengono annotati, su registri bollati, acquisti del carburante e le vendite attraverso erogatori bollati e piombati”.  Continua il Presidente: “Per il Governo però sembra più facile controllare una categoria di microimprese, che indagare sui veri problemi che determinano, a monte, queste situazioni. C’era forse qualche illuso che poteva immaginare come il ritorno alla condizione precedente allo sconto Draghi introdotto a marzo 2022, avvenisse senza alcun contraccolpo? Ma, come si sa, a chiacchiere sono tutti bravi: il difficile sono i fatti. Quelli hanno la testa dura. Il Governo appare smarrito, disarmato e senza alcuna volontà di risalire la filiera per non disturbare i poteri forti”.

Il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self è 1,821 euro al litro (1,814 il dato del 5 gennaio), con i diversi marchi compresi tra 1,816 e 1,835 euro al litro (no logo 1,819). Il prezzo medio praticato del diesel self è a 1,879 euro al litro (contro 1,875).

Il prezzo medio della benzina in modalità servito in autostrada sale a 2,171 euro: l’elaborazione arriva dalla Staffetta Quotidiana secondo la quale su questa rete il self costa 1,912 euro al litro. Per il gasolio in autostrada si spendono 1,963 euro al litro per il self e 2,223 per il servito mentre per il Gpl si spendono 0,823 euro a litro per il self e 0,900 euro al litro per il servito. Per la benzina le accise pesano per 0,728 euro al litro mentre per il diesel pesano per 0,617 euro.

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