In Trentino e Lombardia divieto uso acqua per scopi alimentari

Diversi casi di gastroenterite acuta si sono verificati, da una quindicina di giorni fa, nella zona di Passo del Tonale, tra Lombardia e Trentino Alto Adige.

La causa potrebbe essere il Norovirus, di cui sono state rilevate tracce nei campioni prelevati dall’acquedotto: in nome del principio di massima precauzione, è subito stata emessa dal sindaco di Ponte di Legno, che ha vietato l’utilizzo dell’acqua a uso alimentare.

Da una decina di giorni, nella zona è vietato bere acqua del rubinetto e usarla per lavare frutta e verdura.

Il Norovirus si può presentare all’interno dell’acqua in casi eccezionali e si può debellare con una sanificazione della rete – ha precisato il sindaco Ivan Faustinelli, spiegando che – non appena saranno disponibili i risultati delle controanalisi, si provvederà, nel più breve tempo possibile, ad adottare tutte le misure necessarie“.

Isolati e scoperti nel 1972, i norovirus appartengono alla famiglia dei Caliciviridae, virus a singolo filamento di Rna, e rappresentano uno tra gli agenti più diffusi di gastroenteriti acute di origine non batterica – spiegano gli esperti dell’Istituto superiore di sanità sul sito Epicentro – costituendo così un serio problema nel campo della sicurezza alimentare. Le infezioni causate da norovirus si manifestano soprattutto in contesti comunitari, negli ospedali, nelle case di riposo, nelle scuole o, tipicamente, in ambienti confinati, come per esempio le navi da commercio e da crociera. Non coltivabili in laboratorio, i norovirus hanno posto qualche problema diagnostico in passato. Fino a qualche anno fa, infatti, era possibile identificarli solo con l’osservazione al microscopio elettronico, date le minuscole dimensioni, o misurando la presenza di anticorpi nel sangue. Da una decina d’anni sono stati sviluppati test diagnostici rapidi con l’uso di marcatori molecolari o mediante test commerciali Elisa per la ricerca del virus da campioni biologici. A oggi, sono noti tre genogruppi di norovirus: GI, GII e GIV in grado di infettare l’uomo.

 

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Redazione

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