Il Washington Post in un articolo in cui cita sotto anonimato funzionari cinesi e statunitensi, scrive che ultime settimane, durante i colloqui con Pechino, i funzionari russi hanno avanzato richieste sempre più frustrate per un maggiore sostegno, chiedendo alla Cina di essere all’altezza della sua affermazione di una partnership “senza limiti” fatta settimane prima dell’inizio della guerra in Ucraina. La leadership cinese, però, pur volendo espandere l’assistenza alla Russia, non intende incorrere nelle sanzioni occidentali e, secondo i funzionari cinesi e statunitensi, ha posto dei limiti a ciò che farà.
Mosca ha fatto pressione su Pechino affinché offrisse nuove forme di sostegno economico – scambi che, però, secondo quanto riporta il W.P., un funzionario cinese ha descritto come “tesi“. In base a quanto dichiarato dalle fonti, le richieste includevano il mantenimento di “impegni commerciali” precedenti all’invasione dell’Ucraina del 24 febbraio e il sostegno finanziario e tecnologico ora sanzionato dagli Stati Uniti e da altri Paesi.
“La Cina ha chiarito la sua posizione sulla situazione in Ucraina e sulle sanzioni illegali contro la Russia”, ha dichiarato una persona a Pechino a conoscenza diretta delle discussioni. “Comprendiamo la situazione di Mosca. Ma non possiamo ignorare la nostra situazione in questo dialogo. La Cina agirà sempre nell’interesse del popolo cinese“, sarebbe la tesi di Pechino. Il Presidente Xi Jinping ha incaricato i suoi più stretti consiglieri di trovare il modo di aiutare la Russia finanziariamente, ma senza violare le sanzioni.
Un alto funzionario statunitense ha così commentato: “Quello che la Cina sta cercando di fare è comunque di stare a fianco della Russia, segnalare pubblicamente la neutralità e non essere compromessa finanziariamente”, ha detto il funzionario statunitense. Molti di questi obiettivi sono contraddittori. È difficile realizzarli allo stesso tempo“.
