Incidente sul lavoro: giovane mamma lascia un bambino di 5 anni

Luana D’Orazio, 22enne di Pistoia, morta in un incidente sul lavoro in una fabbrica tessile di Montemurlo (Prato), lascia un bambino di 5 anni. Terribile l’incidente sul lavoro: Luana sarebbe rimasta intrappolata in un macchinario, un orditoio, dopo essere stata trascinata dal rullo. A dare l’allarme sono stati i colleghi, ma nonostante i soccorsi per la giovane mamma non c’è stato nulla da fare. È stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per liberare il corpo della giovane donna. Intervenuti anche i tecnici della Asl Toscana centro: hanno posto sotto sequestro macchinario e circostante area per la verifica dei dispositivi di sicurezza. La magistratura ha disposto l’autopsia.

Le parole del Governatore Eugenio Giani secondo cui questa tragedia: “Non si può morire sul lavoro a nessuna età. Continueremo a impegnarci costantemente per la tutela del lavoro, per tutti e sicuro. Che la terra ti sia lieve”

Si dice “sgomento” il Sindaco di Montemurlo, Simone Calamai: “Covid e pandemia rischiano di farci perdere di vista il problema delle morti sul lavoro”. Alessandro Tomasi, Sindaco di Pistoia: “grande senso di ingiustizia, di rabbia e dolore immenso. Il pensiero va alla madre e al padre di questa ragazza, al figlio piccolo che lascia e al fratello. È una tragedia che colpisce tutta la comunità e mi stringo in segno di cordoglio, anche a nome di tutta l’amministrazione comunale, alla famiglia della giovane. Aveva avuto un figlio da poco, era felice. Siamo vicini al piccolo e a tutta la famiglia”

Secondo quanto riferiscono gli investigatori il dramma si sarebbe consumato nel giro di pochi secondi attorno alle 10. A pochi metri di distanza dalla giovane operaia c’era un collega in quel momento girato di spalle: quando si è voltato e ha visto quello che stava accadendo ha dato l’allarme.

Luana D’Orazio viveva con i genitori a Pistoia e lavorava in quell’azienda da circa un anno. Il messaggio di Cgil, Cisl e Uil e Filctem, Femca Uiltec di Prato: “È inconcepibile continuare a morire sul lavoro. È ancor più inaccettabile la morte di lavoratori giovanissimi, oggi di una giovanissima madre. 

 

 

 

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