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Polizia – Indagini imbrattamenti No Vax a Udine e Cividale del Friuli

A seguito di numerosi episodi di imbrattamento di muri perimetrali di scuole e di manufatti di proprietà del Comune di Udine durante il mese di dicembre fino alla settimana scorsa, gli agenti della Digos hanno condotto un’indagine, finalizzata all’identificazione degli autori.

L’attività ha permesso di acquisire diverse immagini che ritraevano due giovani, un uomo e una donna, nell’atto di imbrattare i muri ed i manufatti, allontanandosi poi a bordo di un’autovettura.  L’attenzione degli investigatori si è concentrata in particolare su una coppia, controllata in precedenza dagli agenti delle Volanti a bordo della stessa auto e contravvenzionati per essersi rifiutati di indossare la mascherina sia in pubblico che presso un supermercato. I successivi servizi di appostamento e controllo
hanno permesso di accertare che i due erano soliti uscire di casa in orari notturni: in una circostanza sono stati controllati dagli operatori, che hanno trovato una bomboletta di vernice spray.

Tra la fine del mese di ottobre e la metà del mese di novembre, anche il personale del Commissariato di P.S. di Cividale del Friuli è intervenuto nei pressi di due scuole per delle analoghe scritte. Il 10 gennaio, sono stati inoltre segnalati, in alcuni luoghi della stessa cittadina dei volantini con il logo del movimento no vax “Guerrieri V_V”.

Attraverso la visione delle immagini delle telecamere di sorveglianza del Comune di Cividale del Friuli, è stato identificato l’autore dell’affissione. Il 12 gennaio sono state trovate presso una strada, delle scritte che hanno indotto il Sindaco del Comune di Cividale del Friuli a presentare denuncia. La Procura della Repubblica ha delegato al personale della Digos le perquisizioni richieste sia per la coppia di udinesi che per il connazionale residente a Cividale del Friuli.
Le perquisizioni, eseguite nella mattinata di venerdì 11 febbraio scorso, hanno permesso di sequestrare diverso materiale: bombolette spray di colore rosso, volantini ed adesivi di diverso formato e dimensioni contenenti il logo del movimento, capi d’abbigliamento utilizzati dagli autori degli imbrattamenti, smartphones e pc.
I tre, tutti cittadini italiani, sono stati deferiti per il reato di deturpamento ed imbrattamento.

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