Inflazione + 3,9%. Allarme del Codacons

L’ISTAT rende noto secondo  le stime preliminari che a dicembre 2021 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,4% su base mensile, portando il tasso di inflazione al +3,9% (dal +3,7% del mese precedente).

Il tasso del +3,9% è il dato più alto da agosto 2008, quando l’inflazione era al +4,1%.

In media, nel 2021 i prezzi al consumo registrano una crescita pari a +1,9% (-0,2% nel 2020). Lo rileva l’Istat nella stima flash. I prezzi tornano quindi a crescere “dopo la flessione del 2020 (-0,2%)”, registrando nel 2021 “l’aumento più ampio dal 2012 (+3,0%)”, evidenzia l’Istituto di statistica, sottolineando che “la ripresa dell’inflazione è essenzialmente trainata dai Beni energetici (+14,1%)”. Al netto degli energetici e degli alimentari freschi (l'”inflazione di fondo”), i prezzi al consumo crescono dello 0,8% (+0,5% nell’anno precedente) e al netto dei soli energetici dello 0,7% (come nel 2020).


Accelerano a dicembre i prezzi del cosiddetto “carrello della spesa“: i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona raddoppiano infatti la loro crescita da +1,2% di novembre a +2,4%. Lo rileva l’Istat diffondendo la stima preliminare dei prezzi al consumo a dicembre. I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto invece accelerano da +3,7% a +4,0%.

L’inflazione al 3,9% determina una stangata media da +1.198 euro annui a famiglia. Lo afferma il Codacons, commentando i dati diffusi dall’Istat. “Siamo in presenza di una vera e propria emergenza prezzi in Italia, destinata purtroppo ad aggravarsi nei prossimi mesi – ha dichiarato il Presidente  Carlo Rienzi.

”I numeri forniti oggi dall’Istat – prosegue  Rienzi – confermano l’allarme rincari lanciato a più riprese dal Codacons, e attestano come prezzi e tariffe siano schizzati alle stelle nell’ultimo periodo dell’annoComplessivamente nel 2021 la famiglia “tipo” italiana, a causa del tasso di inflazione medio all’1,9% registrato lo scorso anno, ha dovuto sborsare 584 euro in più per l’aumento dei prezzi al dettaglio, con punte di +758 euro annui per un nucleo con due figli – prosegue Rienzi – Numeri destinati ad aggravarsi in considerazione dei rialzi delle bollette di luce e gas scattati l’1 gennaio, e che determineranno una ondata di rincari in tutti i settori. Una situazione che mette a serio rischio i consumi delle famiglie, che potrebbero crollare nel 2022 come conseguenza del caro-vita”.  

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Redazione

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