Quest’anno, la sorveglianza epidemiologica e virologica dell’Istituto Superiore di Sanità si concentra non solo sul virus dell’influenza ma anche su altri due virus: il Sars-CoV-2 e il virus respiratorio sinciziale (Rsv), che può causare la bronchiolite. D’Avino ha notato un aumento dell’incidenza dell’influenza rispetto alla settimana precedente, con il virus influenzale che circola più frequentemente, seguito dal Sars-CoV-2 e dal virus respiratorio sinciziale.
I pediatri di famiglia sono particolarmente interessati perché i bambini al di sotto dei 5 anni sono più colpiti dall’influenza, mentre il virus sinciziale interessa soprattutto i neonati. La pressione sugli ambulatori pediatrici è critica, ma D’Avino ha sottolineato che l’azione di filtro svolta dai pediatri è significativa. Queste malattie non richiedono terapie specifiche, ma solo cure sintomatiche come antifebbrili, attenzione all’idratazione e riposo. L’1% dei pazienti pediatrici viene inviato al pronto soccorso, secondo le stime della Fimp.
D’Avino ha enfatizzato che pediatri sul territorio e colleghi ospedalieri contribuiscono in modo equo a tutelare la salute dei bambini, ciascuno svolgendo il proprio ruolo nell’assistenza sanitaria.