L’ingegneria contemporanea e la protezione dei beni culturali

I Fondi del Pnrr hanno rilanciato, tra le istituzioni e le categorie professionali, un grande dibattito sulle ultime innovazioni in termini ingegneristici e sulla tutela del patrimonio immobiliare culturale e storico italiano, con il fine di rivalorizzare i borghi e le città turistiche più importanti d’Italia attraverso l’innovazione e la ricerca. L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma unitamente alla Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri di Roma, in collaborazione con Aicap “Associazione Italiana del calcestruzzo armato e precompresso”, hanno organizzato un importane convegno online per affrontare la tematica e comprendere quali sono le opportunità dell’innovazione nell’immediato futuro delle costruzioni e dei beni culturali. Un convegno online per analizzare e approfondire le nuove tecniche innovative e l’approccio ingegneristico contemporaneo alla protezione dei monumenti dai rischi ambientali ed antropici. Tali tecniche si rilevano essere importanti strumenti, messi a disposizione dagli ingegneri, per l’attività di preservazione dei monumenti italiani.

Numerosi i relatori invitati ad analizzare la contemporaneità legata alla protezione dei beni culturali. Ai lavori partecipano, l’Ing. Carla Cappiello, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma; l’Ing. Massimo Cerri, Vice Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma; l’Ing. Manuel Casalboni, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma; l’avvocato e imprenditrice esperta di nanotecnologie Sabrina Zuccalà, Presidente della società 4ward360; l’Ing. Andrea Trinca, Professore presso l’Università di Panama; l’Ing. Maria Elena d’Effremo, Presidente della Commissione Geotecnica dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, l’Ing. Paolo Reale, Presidente della Commissione Informatica dell’Ordine degli  Ingegneri della Provincia di Roma; l’Ing. Stefania Arangio, Presidente della Commissione Strutture tipologiche dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma e l’Ing. Fabiana Cambiaso, ingegnere esperto e Project Financing.

Particolarmente importante sarà l’analisi sulle attuali opportunità ingegneristiche e per la protezione dei beni architettonici storici attraverso l’utilizzo delle nano-materie e dei formulati in nanotecnologia. In un paese come l’Italia, che ospita circa 3500 musei, 2000 siti archeologici, 20000 centri storici, 40000 rocche e castelli, 95000 chiese e 30000 dimore storiche, l’attività di continuo investimento nello sviluppo di soluzioni personalizzate e all’avanguardia in nano- materie rappresenta un punto di svolta per dare futuro al nostro patrimonio culturale. Tale approccio rappresenta la visione di Sabrina Zuccalà e di 4ward360, chiamata ad operare in scenari radicalmente diversi tra loro e su superfici molto variegate, anche in condizioni ambientali ostiche ed estreme. In occasione dei lavori, l’imprenditrice Sabrina Zuccalà ha dichiarato: “le imprese che intendono recuperare beni culturali e architettonici possono ricorrere alla nanotecnologia studiando e ottimizzando i formulati in nano-materia e creando i nano materiali idonei per ogni tipologia di superficie. Tali dinamiche aiutano a comprendere l’importanza di una concreta cooperazione tra tutti noi esperti, per capire e proporre al governo e alle realtà istituzionali le più moderne innovazioni per la tutela e preservazione del nostro immenso patrimonio culturale e storico”.

Grazie all’utilizzo di prodotti costituiti da dispersioni di nanoparticelle come i Nanocalci, da applicare sulle superfici da proteggere o consolidare, si è riusciti a perfezionare le azioni di tutela e valorizzazione sui beni culturali anche con con dipinti murali e le opere architettoniche e scultoree realizzate con rocce carbonatiche. Grazie alla loro compatibilità, rappresentano una valida alternativa ai metodi tradizionali impiegati per il consolidamento, come, ad esempio, i polimeri di sintesi, che possono, nel tempo provocare danni irreversibili alle opere su cui sono stati impiegati. Tali sistemi sono in grado di offrire prestazioni non raggiungibili con i tradizionali solventi organici e rappresentano un’innovazione unica per la conservazione dei beni culturali nel nostro imminente prossimo futuro.

 

Condividi
Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it