Era il 2019; Brittany Higgins era una collaboratrice del Partito Liberale australiano e ieri, lunedì 15 febbraio, ha denunciato di essere stata stuprata in una stanza del Parlamento.
La violenza sarebbe avvenuta all’interno della Camera dei rappresentanti del Parlamento, a Canberra. Brittany ha raccontato la sua storia in un’intervista al programma televisivo The Project; lo stupro sarebbe avvenuto nel 2019 all’interno dell’ufficio della ministra della Difesa, Linda Reynolds. A stuprarla un altro collaboratore del partito, di cui Higgins non ha fatto pubblicamente il nome.
La vittima ha dichiarato di aver già denunciato all’epoca dei fatti la violenza all’interno del palazzo del Parlamento ma di aver ricevuto pressioni indirette per non denunciare l’accaduto, e mantenere così il suo lavoro. Oggi il Primo Ministro australiano Scott Morrison, leader del Partito Liberale, ha chiesto pubblicamente scusa a Higgins; le sue parole sono ben chiare: “una cosa del genere non sarebbe mai dovuta accadere”.
Stuprata e abbandonata? Le parole del Primo Ministro
Scott Morrison ha rivelato di essersi consultato con la moglie durante la notte e di essersi reso conto della necessità di nuove indagini sulla violenza nei luoghi di lavoro e sul parlamento in particolare. Brittany Higgins ha ringraziato il premier ma ha anche sottolineato che non avrebbe voluto rendere pubblica la vicenda per ottenere questo risultato e che comunque un’inchiesta di questo genere “è soltanto un attesissimo primo passo“.
Negli anni il Parlamento australiano è stato additato come luogo tossico e misogino per lavorare. Molte donne negli anni hanno raccontato di bullismo e molestie all’interno del palazzo. Brittany durante l’intervista ha dichiarato di aver deciso di farsi avanti “perché non volevo che quello che è successo a me potesse succedere a qualcun altro o a qualcun’altra”.