“Il divieto di ingresso per gli stranieri in Israele comporta tagliare fuori dal Paese tutti i pellegrini cattolici del mondo in occasione del Natale“. Con queste parole il Custode di Terra Santa, Padre Francesco Patton, ha commentato la proroga fino al 22 dicembre del divieto di ingresso stabilito dal governo israeliano a fronte della variante Omicron.
“Bloccare fino al 22 dicembre significa in pratica – ha spiegato – impedire qualsiasi organizzazione di viaggio. Avevamo adempiuto a tutte le regole precedenti che consentivano con una sufficiente sicurezza sanitaria l’ingresso. Queste nuove bloccano, di fatto, la possibilità di fare il Natale in Terra Santa per i cattolici, probabilmente anche per gli ortodossi che festeggiano a gennaio. Va detto inoltre che gli Israeliani continuano a viaggiare all’estero e a rientrare nel Paese. Non mi pare ci sia reciprocità“.
“Il danno – ha aggiunto – non è solo globale, ma anche locale visto che i cristiani di Betlemme che vivono dell’industria del pellegrinaggio sono penalizzati e subiscono un danno economico eccessivo, così come a Nazareth in Israele”. “In questo modo – ha concluso Patton – non si va da nessuna parte.“