Hamas ha liberato il secondo gruppo di ostaggi israeliani, consegnando 13 persone, tra donne e bambini, oltre a quattro cittadini thailandesi. Gli ostaggi sono stati consegnati alla Croce Rossa che li ha portati al valico di Rafah dove sono passati in Egitto. Lì sono stati presi in consegna dalle Forze Speciali dell’esercito israeliano e dalle Forze di Sicurezza che li hanno trasferiti in Israele.
C’è anche Emily Hand, una bambina di 9 anni, tra i 13 ostaggi israeliani liberati da Hamas. La bimba, rapita dal kibbutz Be’eri nell’attacco del 7 ottobre, è stata al centro di una vicenda particolare. Le prime news dopo il massacro facevano riferimento alla morte della bambina. La notizia era stata accolta con sollievo dal padre, Thomas Hand. “Mi hanno detto ‘abbiamo trovato Emily, è morta’. E io ho detto ‘Sì’ e ho sorriso, perché era la migliore notizia tra le ipotesi. O era morta o era a Gaza… Quello che fanno alle persone a Gaza è peggio della morte… La morte è una benedizione”, le parole del padre nelle interviste subito dopo il 7 ottobre.
Da parte loro le Autorità israeliane hanno annunciato il rilascio di 39 detenuti palestinesi in cambio degli ostaggi liberati da Hamas. Tra i palestinesi liberati da Israele, ci sarebbe una donna, Israa Jaabis, di 38 anni, condannata per aver fatto esplodere una bombola di gas nella sua auto a un posto di blocco nel 2015, ferendo un agente di polizia. Era stata condannata a 11 anni di prigione.
La situazione dal punto di vista del confronto fra Israele e Hamas resta sempre molto tesa e molto complicata con Israele che minaccia di riprendere immediatamente la guerra appena scaduti i termini della tregua.
Un Alto funzionario della Croce Rossa, Pascal Hundt, ha, peraltro, dichiarato alla rete britannica Sky News che non è sicuro che oggi verranno rilasciati altri ostaggi, come riferiscono i media israeliani.