Israele, in 100mila protestano davanti alla Knesset

Sono scesi in piazza in 100mila a Gerusalemme davanti alla Knesset, il Parlamento israeliano, per chiedere le dimissioni del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, elezioni anticipate e un accordo tra i leader di Israele che permetta di arrivare al rilascio dei 130 ostaggi ancora nella Striscia di Gaza.

Il Governo del Premier  Benjamin Netanyahu non rappresenta l’opinione pubblica israeliana” – afferma il leader della protesta Moshe Radman secondo quanto riferisce ‘The Times of Israel‘, a margine di una massiccia manifestazione anti-governativa a Gerusalemme.

Oggi sono tutti qui Brothers in Arms, Kaplan Force, tutti” – dice citando vari movimenti di protesta. “Siamo qui fino a mercoledì. Prima di tutto, vogliamo le elezioni perché pensiamo che questo governo non rappresenti l’opinione pubblica” – afferma.

Le proteste si concentreranno intorno alla Knesset, ma si terranno anche in altri luoghi chiave, tra cui di fronte alla residenza di Netanyahu a Gerusalemme.

All’inizio di domenica, il quotidiano Haaretz ha riferito che Radman ha detto a un piccolo gruppo di follower sui social media che l’obiettivo delle manifestazioni di Gerusalemme era quello di “creare un grande evento che sposti l’ago della bilancia” e fare pressione sul governo per programmare le prossime elezioni prima del Giorno dell’Indipendenza, fissato per il 13-14 maggio.

Alla domanda se pensa che le manifestazioni avrebbero fatto cambiare idea a Netanyahu, Radman ha detto al Times of Israel che il primo ministro “non può ascoltare perché è nel bel mezzo della sua sopravvivenza politica e del mantenimento della sua leadership, ma spero che le persone della coalizione ci ascoltino e capiscano che l’unico modo in cui Israele si riprenderà da questo disastro sono le elezioni“.

 

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