Israele: si lavora per cessate il fuoco, ma gli USA tentennano

Si sta lavorando con determinazione a un definitivo cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Gli Stati Uniti confermano che una nuova proposta di accordo in cambio del rilascio degli ostaggi è stata presentata dai mediatori con il sostegno di Israele.

In un briefing con i giornalisti, il Portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha detto: “Questa è una nuova proposta su cui si lavora…vi posso dire che gli israeliani la stanno sostenendo molto e come prima siamo pronti a negoziare in buona fede“. Secondo Kirby, nella bozza si prevede un cessate il fuoco temporaneo che “potrebbe portare anche a qualcosa di più sostenuto“.

Intanto il Segretario di Stato americano Antony Blinken rispondendo a una domanda sull’uso o meno di armi americane nel raid israeliano sulla tendopoli a ovest di Rafah, nella Striscia di Gaza dove c’è stato un massacro di civili, ha affermato di non poter dire quali armi o come siano state usate nell’attacco. “Ma gli Stati Uniti – ha ribadito – sono stati molto chiari con Israele… è imperativo indagare immediatamente e determinare cosa è accaduto. Aspettiamo i risultati” – ha affermato.

‘Non posso verificare nulla in merito. A Gaza anche attacchi limitati, mirati e concentrati possono avere conseguenze orribili, terribili e inaspettate” – ha aggiunto.

Ma la posizione USA, se da un lato scatena critiche sul fronte interno, non piace del tutto a Israele. Benjamin Netanyahu si è detto “sorpreso e deluso” dal fatto che  Biden non appoggi la proposta di varare sanzioni contro la Corte penale internazionale dopo che il suo Procuratore Capo ha chiesto il mandato d’arresto contro di lui, il Ministro della Difesa, Yoav Gallant, e i leader di Hamas.

In un’intervista a una radio conservatrice americana, il Premier israeliano ha commentato  il fatto che la Casa Bianca ieri ha detto che non sostiene l’iniziativa dei repubblicani del Congresso di imporre sanzioni sulla Corte, pur considerando profondamente sbagliata la sua decisione, come ha ribadito nei giorni scorsi Antony Blinken.

Gli Stati Uniti avevano detto che avrebbero in effetti appoggiato una legge con le sanzioni – ha detto Netanyhu a Morgan Ortagus, Portavoce del dipartimento di Stato durante la presidenza Trump, secondo le anticipazioni diffuse Politico dell’intervista che verrà trasmessa domenica – pensavo che questa fosse ancora la posizione americana perché c’era il consenso bipartisan qualche giorno fa“.

Ora la cosa è in dubbio e francamente sono sorpreso e deluso” – ha detto ancora il Premier  israeliano. La Portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha spiegato che “sanzioni sulla Corte non sono uno strumento efficace o appropriato per affrontare le preoccupazioni degli Stati Uniti“.
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