Anche il settimanale dei Paolini Famiglia Cristiana si schiera a favore dello ius scholae: “Crea identità, non le sgretola. Prenderne atto, traducendolo in pratica il prima possibile, oltre che un atto di giustizia è esercizio di buonsenso”. Famiglia Cristiana sprona così la Camera ad approvare la nuova legge sulla cittadinanza, da oggi nuovamente in calendario a Montecitorio.
In un editoriale del giornale, da giovedì in edicola, il settimanale confida un timore e richiama alcune certezze. “Si rischia che anche questa legislatura termini con un nulla di fatto – scrive Famiglia Cristiana –. Sarebbe la seconda volta. Una riforma del diritto di cittadinanza cadde a un passo dal traguardo nel 2017, pochi mesi prima di andare al voto”.
Le certezze? “Questa legge sfugge alla tenaglia ius sanguinis-ius soli e ci consegna un’interpretazione originale della questione – osserva Famiglia Cristiana -. Nelle nostre aule i figli degli stranieri già oggi vivono, parlano e sognano da italiani. Le nuove norme pongono classi e insegnanti al centro del processo di formazione dell’identità nazionale. Una conferma, non una novità. La scuola, per limitarci a un esempio, ha sigillato l’Unità del Paese forgiando generazioni di italiani post risorgimentali. Ha trasformato in sentire comune il desiderio di ripresa dopo la Seconda guerra mondiale”.