Jimmie Durham: il mondo dell’arte perde un altro grande esponente

Il mondo dell’arte contemporanea perde un nuovo Maestro. Si è spento all’età di 81 anni il grande Jimmie Durham. Scelse come sua seconda casa la bella Napoli.

Jimmie Durham era nato in Arkansas nel 1940; viveva tra Berlino e Napoli e durante la sua carriera aveva lavorato per decostruire attraverso pittura, disegno, scultura e performance, i concetti e gli stereotipi della cultura occidentale. 

Durante la sua carriera ha fatto parte del gruppo di artisti Warburghiana; gruppo costituito dal sodalizio di tre artisti e un critico d’arte, il cui lavoro si fonde e abolisce le distinzioni tra critica e arte. Ha collaborato anche alla rivista Third Text. Le sue opere sono state esposte alla Documenta IX nel 1992, alla XLVIII Esposizione internazionale d’arte di Venezia nel 1999, XLIX Esposizione internazionale d’arte di Venezia nel 2001 e alla LI Esposizione internazionale d’arte di Venezia nel 2005. Nel 2019 è stato premiato con il Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia. 

Negli anni ’60 e ’70 del Novecento si era impegnato per i diritti civili degli afroamericani e dei nativi americani. In questo periodo si dedica quasi completamente all’attività politica, diventando direttore dell’International Indian Treaty Council e rappresentante delle Nazioni Unite. Negli anni Ottanta Durham si trasferisce a New York, dove riprende l’attività artistica.

Nella sua pratica di intellettuale impegnato Jimmie Durham, attraverso i linguaggi dell’arte, ha lavorato, come detto, alla decostruzione di concetti e stereotipi tipici della cultura occidentale, servendosi di pittura, scultura, performance, disegno, scultura, video. L’arte perde un grande artista e il mondo perde un grande uomo. In un’intervista ad “Artribune” qualche anno fa aveva parlato del suo amore per l’Italia e per la città di NApoli: “Viviamo a Berlino e abbiamo una bella casa a Napoli. Quando esco di casa a Napoli, almeno un paio di persone mi invitano a fare qualcosa con loro, probabilmente qualcosa di interessante. Per quanto riguarda Berlino, invece, dico sempre che, se ti piacciono il cattivo tempo, il cattivo cibo e la gente fredda, è la città perfetta. Credo di avere al massimo tre amici a Berlino, tutti gli altri sono a Napoli, a Roma, a Milano, a Venezia”.

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